Spesso mi capita di essere invitato a cene per provare nuovi locali e magari se ne vale la pena, fare una recensione.
Da meno di un anno, dopo lungo tempo passato nel settore Moda e Arte, mi sono avvicinato al mondo del Food & Beverage. Ho sentito da subito un gran trasporto verso questa nuova esperienza, si perché da semplice curiosità si è trasformata in una nuova esperienza lavorativa che mixa il Fashion System con il settore del cibo.
Tutto questo mi ha portato a Milano, che assieme a Firenze, sono delle seconde case per me. In questa città, esattamente tra Porta Venezia e Piazza della Repubblica, in via Panfilo Castaldi, nella “food zone”, è situato un ristorante che non conoscevo: La società. Nasce nel 2019 dall’idea e dall’amore dell’imprenditrice Giulia Litrenta e lo Chef Andrea Romanelli.
Uniti anche nella vita privata, Giulia e Andrea, hanno scelto il nome del ristorante insieme, un appellativo, dato dall’esigenza di creare un luogo democratico. La filosofia di questa location, è molto nobile a mio avviso. Qua non importa chi sei, qual è il tuo pensiero o il tuo credo, ma sei il protagonista di un luogo.Ma facciamo un salto indietro nel tempo, a circa dieci giorni fa. Mentre ero in viaggio in macchina, ricevo la telefonata di una collega e collaboratrice, nonche mia ex professoressa, che mi invita a una serata di degustazione in un locale di Milano. La combo tra la voglia di andare in questa città che non vedo da mesi, e passare del tempo con Clementina, mi hanno fatto subito accettare l’invito.
Così mi presento con due ospiti, largamente anticipati a questa serata che si è svolta martedi primo marzo.
Appena arrivati, ci accoglie Giulia, una donna che emana da subito una solarità unica. Un passato da nutrizionista, e tantissima esperienza nel settore immobiliare, hanno portato Giulia a frequentare diversi pranzi, cocktail, cene e aperitivi in giro per il mondo. Andrea invece è la mente della cucina, uno chef che a prima vista sembra quasi burbero, invece è un “ragazzone” che ci ha aperto subito con gran gentilezza le porte del suo ristorante, spiegando da subito a me, e i miei ospiti il Mood del locale, e il percorso culinario che avremmo fatto quella sera. Un cammino fatto da diversi piatti rivisitati, accompagnati da cocktail abbinati alla perfezione quasi fossero una cosa sola. Si perché Andrea, nel suo locale, unisce le sue competenze da bartender e di cucina, sperimentando, con quella miscela di creatività ed esperienza, con l’occhio però rivolto a quella tradizione che ormai sta svanendo. Una delle cose che più mi ha colpito di lui, oltre le fantastiche Nike Jordan, di cui anche io sono un gran patito, è stato il racconto di un piatto dedicato alla nonna. Un momento che mi ha toccato molto, e trasmesso un enorme sensibilità celata dietro il suo aspetto.
La compagnia al tavolo era ottima, diversi colleghi giornalisti, e alcuni di loro, a sua volta con ospiti. I padroni di casa hanno egregiamente trasmesso la Mission del locale, in una location immersa tra pezzi di design, candelabri, libri e candele, assieme a foto di personaggi della Moda ma anche antenati di Andrea e Giulia. La Società, ricorda un po’ il salotto di una casa, ovviamente di una dimora dove vige il gusto, l’eleganza, a modernità e la tradizione.
Ma il pezzo forte a mio avviso è la selezione di Gin del locale, il re dei distillati, che rende questo locale un punto d’incontro per gli amanti di questa bevanda, ma non solo, perché anche io, pur non essendo un grande appassionato di Gin, quella sera ho voluto assaggiare un cocktail dove fosse presente, e vi assicuro che è stata la cosa più giusta che potessi fare.
Se dovessi fare una recensione su TripAdvisor, la celebre App, per vedere le varie recensioni dei locali da fare, scriverei come titolo “Bellissima Scoperta”.
di Cristiano Gassani