Dal 7 al 13 aprile 2025, la città ha ospitato la 63ª edizione del Salone del Mobile e il vivace Fuorisalone, eventi che hanno attirato oltre 2.100 espositori da 37 Paesi, occupando 169.000 metri quadrati di superficie espositiva completamente sold out . 

In questa cornice vibrante, ho avuto il piacere di esplorare le novità del design contemporaneo insieme ad Albina, amica e talentuosa fotografa di moda. Il nostro viaggio tra luci, texture e visioni futuristiche è iniziato nei padiglioni di Rho Fiera, dove il Salone si conferma ogni anno un colosso dell’immaginazione applicata all’arredo.

TM Leader Contract ci ha catapultati in un mondo parallelo con il suo allestimento “#BeyondHorizon”. Entrare nel loro stand è stato come attraversare un portale: arredi che sembrano galleggiare nello spazio, superfici tattili come pelle di creature aliene, il tutto immerso in un gioco di luci e suoni che sembrava uscito da una pellicola di fantascienza. Qui il design non è solo forma e funzione, ma un viaggio sensoriale.

Lo stand di Contardi Lighting, invece, ci ha riportati su un pianeta più sofisticato, ma non meno suggestivo. Le loro lampade, vere sculture luminose, sembrano fluttuare nello spazio, emettendo una luce morbida che trasforma l’ambiente in una galleria intima e lussuosa. Ogni oggetto racconta un frammento di storie antiche e moderne, tra materiali nobili e geometrie avvolgenti.

Poi c’è stato l’incontro con il profumo del legno, autentico, senza compromessi, firmato Riva 1920. Un’ode alla materia nella sua forma più pura. Tavoli che sembrano scolpiti da tronchi secolari, sedie che celebrano l’artigianato più raffinato e sostenibile. L’anima di ogni pezzo si percepisce al tatto, come se il tempo stesso si fosse fermato per farsi design.

Ma il bello del Salone è che non finisce alla fiera. La magia si riversa nelle strade, nei cortili nascosti, nei negozi, nei concept store. È il Fuorisalone, ed è lì che succedono le cose più imprevedibili.

Tra le tappe più suggestive della manifestazione, spicca quella al Coin di Piazza V Giornate, dove Simone Guidarelli, visionario art director e stilista noto per la sua estetica barocca e teatrale, ha presentato due collezioni che fondono arte, design e storytelling.

La prima, Souvenirs de Voyage, è una raffinata linea di porcellane, composta da otto soggetti illustrati, rappresenta un frammento dei ricordi di viaggio del designer, trasformati in piatti, bicchieri e vassoi. Ogni pezzo è impreziosito da dettagli finemente rifiniti a mano con vero filo d’oro, creando un racconto visivo che invita a intrecciare stile e convivialità in un’esperienza senza tempo . 

Accanto a questa, la collezione Exotic Jungle esplode in un tripudio di pattern vegetali, animali esotici e vibrazioni tropicali. Questa linea, che include carte da parati e tappeti, trasporta lo spettatore in una giungla lussureggiante popolata da anemoni, piante rigogliose, scimmie curiose e colibrì posati delicatamente su palme . L’installazione immersiva, dominata da carte da parati floreali, sottolinea l’amore del designer per i viaggi, la casa e, in particolare, per la tavola come luogo di aggregazione. 

Con queste collezioni, Guidarelli non solo celebra l’estetica e la funzionalità, ma trasforma ogni oggetto in un’esperienza sensoriale, rendendo la quotidianità un viaggio straordinario.

Un altro highlight del nostro itinerario è stato l’incontro con Clan Upstairs, nel cuore del Brera Design District. Dietro questo store visionario c’è Fabio Faccaro, fondatore nel 1990, e sua moglie Sara, che ci hanno accolti con un calore raro. L’evento, curato nei minimi dettagli, era dedicato alla loro community più affezionata, e sembrava più una festa in famiglia che un evento ufficiale. Lì, tra installazioni fashion e pezzi unici, il design ha preso una piega personale, intima, profondamente umana.

Il Salone del Mobile 2025 è stato più di un evento: è stato un racconto a cielo aperto, una celebrazione della bellezza e della funzionalità, un laboratorio dove passato e futuro si mescolano nella materia. Viverlo insieme ad Albina ha aggiunto una lente diversa, fatta di dettagli, luci e riflessioni condivise. Abbiamo camminato tanto, fotografato di più, ma soprattutto abbiamo sognato. E a Milano, in questi giorni, sognare è non solo permesso, ma necessario.

di Cristiano Gassani

ph:Albina Abdullina

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