Capelli curati, fascino d’altri tempi, sorrisi sensuali, sono i tratti dominanti delle icone maschili anni ’50 e ’60, personaggi che ancora oggi conquistano l’animo di moltissimi fans. Figure di tutto rispetto derivanti dal mondo del cinema e della musica, possiamo citare ad esempio, Marlon Brandon, James Dean e Steven Mcqueen, chiari esempi di questo stereotipo maschile.
Questo ritorno al bon ton e al garbo nasce dalla necessità sempre più evidente di gesti puliti, diretti ma gentili, che si rispecchiano, anche sulla moda maschile. Nascono così costumi a pantaloncino aderenti a vita alta per sottolineare l’eleganza e la virilità maschile.
La società sempre più in evoluzione, in usi e costumi vede negli anni ’70 e ’80 un esplosione di colori con la sempre più voglia di una rivoluzione sessuale. Nascono così costumi a mutanda sviluppati su tipiche fantasie anni ’70 accompagnati da acconciature sempre più afro, per poi ridimensionarsi negli anni ’80, quando il mito americano sempre più diffuso, prepara la strada per il pantaloncino da surfer.
Mediante la presenza sempre più massiccia di telefilm girati sulle spiagge californiane, il pantaloncino si allunga e diventa sempre meno aderente per arrivare ai giorni d’oggi dove il costume subisce sempre più le influenze delle mode del passato…Tutto questo fino al 2014 dove soprattutto nell’isola più trendy del Mediterraneo, Ibiza, è sempre più frequente lo String. Costume da uomo a sacchetto o più semplicemente monostringa, qua il laccetto copre solo il membro e lo scroto, andandosi ad adagiare tra le natiche ma su un solo fianco. Una parte del corpo resta completamente nuda. Un costume dove è facile passare da un’icona sexy al ridicolo. Ma lo sappiamo la moda come afferma John Galliano è prima di tutto l’arte del cambiamento.