Come nasce la tua passione per la recitazione?
“In realtà la mia passione nasce dopo aver fatto il primo film ‘Amore 14’, non avevo grandi cognizioni di causa, nel senso che ho partecipato ai casting quasi per gioco. Sono stato scelto, ma non avevo mai pensato di fare questo lavoro nella mia vita, né avevo mai studiato recitazione. Ho vissuto la mia esperienza intensamente, sono rimasto molto affascinato da questo mondo, così ho deciso di dedicarmi totalmente alla recitazione, in maniera professionale, ed è così che nasce la mia passione e carriera da attore.”
Un casting che ti ha cambiato la vita…
“Esatto.”
Quindi è giusto affermare che nella vita, devi trovarti al posto giusto, nel momento giusto?
“Nella vita è è fondamentale riuscire a saper cogliere alcune occasioni, alla fine vi sono alcuni treni che passano, nel momento in cui non sali tu, ci saranno altri a farlo al posto tuo. Però occorre avere il coraggio di fare alcune scelte.”
Tu hai avuto questo coraggio nonostante la giovane età…..
“Si ho avuto questo coraggio, forse anche imprudentemente, perché alla fine fai un salto nel vuoto, non sai mai come andrà, non hai una conoscenza reale di quello che è il mondo dello spettacolo e del cinema. Quindi è anche incoscienza, follia, chiamala come vuoi, ma ben venga, poiché senza di essa probabilmente oggi non farei l’attore e non avrei vissuto tutte queste emozioni.”
Cosa provi quando reciti?
“Dipende da quello che recito, il tipo di concentrazione per una parte drammatica o una commedia cambia, più che dirti cosa provo, posso dirti cosa mi lascia la recitazione. La recitazione mi appaga, mi fa sentire vivo, fortunato e quindi per me è un lavoro totalizzante in questo senso.”
Ti è mai capitato di dover rappresentare un personaggio molto simile a te, o pure con una storia per certi versi simile alla tua?
“No, in realtà quando si lavora sul personaggio, si tende a cercare dei punti in comune, e alcune caratteristiche si trovano, ma per quanto riguarda storia di vita no.”
Un personaggio simile al tuo carattere?
“Il personaggio che ho affrontato ora nella serie ‘Tutti Insieme all’improvviso’, che è uno sportivo, un ragazzo che comunque ha su di se delle responsabilità, apparentemente può sembrare superficiale, ma in realtà possiede un’interiorità molto forte. Nel passato molto spesso ho trovato volta per volta, dei punti in comune con i miei personaggi per potermi avvicinare a loro.”
Hai una bellezza disarmante, inevitabilmente la prima cosa che colpisce di te è la tua fisicità, come hai affermato, tutto ciò può far pensare che tu sia un ragazzo frivolo, purtroppo spesso ci soffermiamo all’apparenza, ci costruiamo dei pregiudizi, ed in realtà invece poi si copre che sei un ragazzo molto maturo, con valori forti….
“Molto spesso purtroppo in Italia, soprattutto nel mondo del cinema, dello spettacolo, la gente pensa che se possiedi delle valenze estetiche, non puoi avere altri tipi di valenze, invece da che mondo e mondo, non è così. Per me quello che è stato da sempre il più grande attore di tutti i tempi, che è Marlon Brando, oltre ad essere un grandissimo attore, anzi dire un immenso attore, era anche un uomo estremamente bello. In America funziona così, ci sono tanti attori, che hanno una fisicità di un certo tipo, ma che sono mostri di bravura. Purtroppo questo molto spesso non avviene in Italia, si ha una considerazione sbagliata, ed anche io molte volte sono stato vittima di questa considerazione. Però alla fine l’importante è che tu sei conscio di quello che sei, di quanto vali, delle tue certezze, la gente può ance criticarti, ma occorre andare avanti per la propria strada, anche con la voglia di farli ricredere un domani.”
C’è un ruolo che vorresti interpretare?
” Mi piacerebbe interpretare spesso dei ruoli molto lontani da me, per poter fare un lavoro di immedesimazione molto forte, mi piace molto l’idea di trasformarmi anche fisicamente. Dei ruoli che hanno dei connotati ben precisi, che può essere dal tossicodipendente all’eroinomane, o altri ruoli particolari. Per me un esempio meraviglioso è Metthew McConaughey in Dallas Buyers Club, che ha dovuto modificare totalmente il suo fisico, per per interpretare un malato di Aids, quello è un ruolo che mi piacerebbe molto interpretare.”
Non ti spaventa il fatto che potresti sentirti non adeguato nei panni di una persona completamente diversa da te?
“No, assolutamente no, anzi è il bello di questo lavoro.”
In diverse interviste, ho letto che comunque non ti piace essere paragonato alla figura del ‘Latin Lover’, perché non lo sei?
“No, il Latin Lover è colui che da poco valore al genere femminile, io invece amo la donna, la venero, ma ho anche un grande rispetto nei suoi confronti. Dal mio punto di vista, un uomo che cambia una donna ogni sera, non ha stima e considerazione per lei.”
In questo momento sei single?
“Si.”
Secondo te un attore ha difficoltà a vivere una relazione importante?
“Dipende se la relazione la instauri con una persona vera, io spesso sono molto attratto da chi mi dice di no. Nel senso che nel momento in cui ti dice di no, devi adottare una strategia per conquistarla, devi esporti al 100%, devi metterti in gioco. Quando trovi una donna che non si limita a frequentare il personaggio ma la persona, a quel punto le cose non cambiano, ovvero sono uguali per me, per te, per tutti. Se io mi limitassi, a frequentare una donna che magari si avvicina a me unicamente per il lavoro che faccio, probabilmente soffrirei molto di più in amore o comunque, non vivrei una realtà affettiva concreta e reale.”
Com’è stato lavorare con Panariello?
“Con Giorgio ho avuto già la fortuna di lavorarci, nel film di Pieraccioni, mi piace dire che in quell’occasione ho conosciuto Panariello, perché era un periodo più breve, abbiamo lavorato poco insieme, poche scene. Nel film ‘Tutti insieme all’improvviso’ ho conosciuto Giorgio, quindi l’uomo, abbiamo lavorato sei mesi insieme, inevitabilmente è venuta fuori la sua personalità. Giorgio Panariello è una persona umile, disponibile, affettuosa, ed è un grandissimo artista.”
Qualche aneddoto particolare o simpatico che è avvenuto in questo set?
“In una scena diciamo abbastanza drammatica o comunque una scena in cui non bisognava ridere, io ho avuto grandissima difficoltà a fare il mio primo piano, perchè di fronte a me avevo Giorgio e questo dimostra quanto lui sia artista, per regalare un sorriso non deve far nulla. Ecco lui era davanti a me e mi guardava, e bastava che mi guardasse in modo particolare, per cui io non ero in grado di fare quella scena. Scoppiavo a ridere, ogni volta mi prendeva una ridarella talmente forte, che dovevo anche uscire dagli studi di via Tiburtina, dove abbiamo girato, per prendere aria, mi scendevano persino le lacrime. Questo è il ricordo che ho, un set dove si è riso tanto, abbiamo scherzato, ci siamo divertiti, lavorare con lui ma anche con gli altri è bello e divertente, vivi bene.”
Cosa deve avere un copione perché ti interessi?
“Intanto dev’essere scritto bene, cioè che le battute non devono essere semplicemente nero su bianco, ma devono avere una loro musicalità, e devono avere anche una loro poesia al loro interno. Mi piace pensare che per trasformarsi in qualcosa di artistico, sia il dramma e sia la commedia, devono contenere l’uno degli elementi dell’altro. La serie che abbiamo girato noi, passa con una grande semplicità e naturalezza da un piano a un’altro, la rende un progetto molto valido dal mio punto di vista. Questo è quello che cerco, cioè l’idea che appunto non ci sia un racconto monocorde, ma che abbia delle sfumature diverse.”
Fare l’attore è una scelta professionale o una scelta di vita?
“Una scelta di vita, perché è un lavoro totalizzante, che non inizia e non finisce quando ti trovi sul set, ma che ha inevitabilmente delle ripercussioni sulla tua vita privata, anche solo nello studio.”
Progetti futuri?
“Sto girando la seconda serie di ‘Solo per Amore’.”
Come ti vedi tra 10 anni?
“Fra 10 anni spero di continuare a sognare come sogno oggi.”