Giorni importanti e vivaci quelli di VENEZIA 81 Mostra del Cinema.
Siamo arrivati al terzo giorno delle visioni più belle , ed ecco sullo scenario dopo la splendida Monica Bellucci e Tim Burton e Angelina Jolie , vediamo al Lido sbarcare l’erotismo, con i meravigliosi protagonisti Nicole Kidman e Antonio Banderas! Cosa si celebra con la loro presenza ? I due film in concorso : “Babygirl” di Halina Reijn e “Trois amies” di Emmanuel Mouret.
Stupefacente Nicole Kidman in una scena del film: “per osare con le parole della regista, Halina Reijn, dove “ abbiamo tutti una piccola scatola nera piena di fantasie proibite che potremmo non confessare mai a nessuno” !! Trattasi di una frase emblematica in cui ruota il thriller erotico Babygirl, primo dei due film in concorso proprio oggi alla Mostra del Cinema di Venezia. Veramente straordinario nelle forme e nello stile il cast stellare, in quanto i protagonisti Nicole Kidman (premio Oscar nel 2003 per “The Hours “)e Antonio Banderas, sono entrambi attesi sul red carpet del Palazzo del Cinema poco prima delle ore 19, quando la pellicola giungerà alla tanto aspettata proiezione come da effettiva da tradizione, nella Sala Grande. Ebbene sì , i temi appassionanti e coinvolgenti in quanto si
parla di amore e di tradimenti anche il secondo film in lista per il concorso principale, Trois amies (Three friends) diretto dal francese Emmanuel Mouret. Quest’ultimo rappresenta l’idea del film drammatico che narra le vicende di uomini e donne che sbagliano, ci riprovano e continuano a sbagliare, vedi Buster Keaton quando ripetutamente cade e si rialza ma che una caduta dopo l’altra continua ad andare avanti senza voltarsi indietro e senza dare la colpa a nessuno», come afferma il suo regista.
In questa giornata di ricordi bellissimi saranno presentati in anteprima mondiale anche gli episodi 5, 6 e 7 di Disclaimer, serie tv firmata da Alfonso Cuaron per Apple Tv+, presentata in laguna fuori concorso. Infatti per la categoria Orizzonti, sono , in scena Diciannove di Giovanni Tortorici, film di indagine su un ragazzo di 19 anni e sul suo vivere ed essere studente, e Marco, pellicola diretta da Aitor Arregi e Jon Garaño, storia reale di un deportato spagnolo di un campo di concentramento che si è rivelata fittizia ma piena di momenti di suspense.
Indubbiamente Babygirl (Venezia 81) di Halina Reijn, con Nicole Kidman, Harris Dickinson, Antonio Banderas, Sophie Wilde, Esther McGregor gioca un ruolo una potente amministratrice delegata che mette a repentaglio la carriera e la famiglia quando inizia una torrida relazione con un suo stagista molto più giovane.
A seguire per Amies (Venezia 81) di Emmanuel Mouret, con Camille Cottin, Sara Forestier, India Hair, Grégoire Ludig, Damien Bonnard, Vincent Macaigne, Éric Caravaca, colpo di scena Joan non è più innamorata di Victor, ma le fa male pensare di essere disonesta con lui. Alice, la sua migliore amica, la rassicura: lei stessa non prova passione per il suo compagno Eric, eppure la loro relazione va a gonfie vele. Non sa che lui ha una relazione con la loro comune amica Rebecca. Quando Joan decide finalmente di lasciare Victor e lui scompare, le vite delle tre amiche e le basata sulle sue rivelazioni delle malefatte e delle trasgressioni altrui. Quando riceve un romanzo da un autore Diciannove (Orizzonti) di Giovanni Tortorici con Manfredi Marini, Vittoria Planeta, Dana Giuliano, Zackari Delmas. Palermo, 2015. Leonardo, 19 anni, lascia la città natale per raggiungere la sorella a Londra e iniziare gli studi di Business. Tuttavia, l’entusiasmo iniziale presto svanisce. Inquieto, si iscrive d’impulso all’Università di Siena per studiare letteratura. Ma anche qui, molla il corso e decide di immergersi da solo nello studio dei testi di “bella lingua” italiani. Sarà un anno accademico di solitudine, sporadica e strana socialità e confronti generazionali.
Infine straordinario nella sua visione Marco (Orizzonti) di Aitor Arregi e Jon Garaño con Eduard Fernández, Nathalie Poza. Tutto si intreccia su eventi reali, il film esplora la storia di un deportato spagnolo di un campo di concentramento, che si è rivelata essere fittizia. Il racconto della vita di un uomo di immenso carisma che per anni si è autonominato portavoce dell’Associazione spagnola delle vittime dell’Olocausto e che ha sostenuto, in pubblico e persino all’interno della sua stessa associazione , come all’interno della propria famiglia , una complessa ed elaborata menzogna: quella di essere stato prigioniero in un campo di concentramento nazista.
Ma nella bellissima e intrigante visione della mostra del cinema Venezia 81, appare sempre più bella nella interpretazione Angelina Jolie e il canto libero di Maria Callas nel nuovo film di Pablo Larraín. In breve di seguito la recensione del film “Maria”, in concorso alla 81 mostra del Cinema di Venezia. Naturalmente accanto a Jolie, nel cast anche Pierfrancesco Favino, Alba Rohrwacher e Valeria Golino. Il ricordo struggente di Maria Callas la quale morì nel suo appartamento parigino il 16 settembre 1977 e la sua scomparsa è il climax finale su cui si incentra tutta la narrazione dell’ultimo film del regista cileno Pablo Larraín, in concorso alla 81 Mostra del Cinema di Venezia.
Perché si parla di Maria ?
E’ un racconto circolare, che si apre e si chiude proprio con la morte della “Divina”, consentendo di far entrare lo spettatore all’interno del lussuoso appartamento situato al 36 di Avenue George Mandel. Basti riflettere sugli ultimi giorni della straordinaria esistenza di Callas scandiscono i diversi atti di un’opera ambiziosa, che non si accontenta di essere solo espressione cinematografica ma che aspira a racchiudere in sé i canoni tipici del racconto mitologico e dei suoi vissuti .
Attraverso Maria, Larraín affronta una sfida complessa, ovvero quella di far ascendere la Callas al ruolo di un’eroina epica, come tantissimi personaggi leggendari da lei stessa interpretati durante la sua incredibile carriera.
La regia rende evidente la solidità e la fotografia raffinata e curata, del ruolo interpretato da Angelina Jolie.
Infatti in più occasioni ha spiegato Larraín, Angelina Jolie si è preparata a lungo, guidata da diversi vocali coach, per imparare al meglio posture, respirazione e accenti tipici del canto lirico . Ispirandosi alla stessa ambizione del regista. Nel film si parla di catarsi , in quanto Maria rappresenta il terzo atto della trilogia di Larraín incentrata su donne forti, potenti, celebri e ammirate quali : Jackie Kennedy, Lady Diana, Maria Callas. Tre personalità , volte all’autodeterminazione ma coinvolte all’interno di gabbie dorate, ossia quelle del potere, della regalità e dell’aspettativa sociale.
Estremamente In bilico tra la forza e la fragilità, tra vita e morte (altrui o propria), Jacqueline, Diana e Maria fanno pensare alle antiche eroine tragiche e il merito di Larraín è stato quello di avere individuato tale potenza narrativa unica ed esemplare .
La trilogia del regista cileno stupisce ancor di più quando giunge al termine e culmina con l’ultimo atto di Maria, con il suo canto libero prima di morire. Per così manifestarsi in una vera e propria catarsi. Essa vista non solo come purificazione dell’anima ma anche come momento di unione tra gli attori e il pubblico .
Folla in delirio per l’arrivo di Angelina Jolie al Lido accompagnata da Pierfrancesco Favino, Alba Rohrwacher e Pablo Larraín, tutti pronti si trovano alla Mostra del Cinema di Venezia per presentare il film “Maria”. Inutile dire che i momenti sono grandiosi , attimi ed emozioni coinvolgenti che nutrono lo spirito e l’animo di crede ancora nelle storie di amore più appassionanti . Ringraziamo tutti gli operatori del cinema e di tutti coloro che hanno investito i propri talenti nel realizzare i film più entusiasmanti tratti dalla vita reale e già vissuta!
A cura di Patrizia Valeri
Avv. Patrocinante in Cassazione – Giurisdizioni Superiori