Dal 12 maggio in radio e su tutte le piattaforme digitali.

È tutto pronto per l’uscita del nuovo singolo di Wanda Fisher, cantante e personaggio televisivo reduce dalla sua ultima fatica musicale “Favolosa”, scritto da Ilaria Verona, si concede un omaggio per consacrare la sua scintillante carriera artistica, un lungo e brillante percorso musicale che l’ha vista collaborare soprattutto con importanti e prestigiosissimi artisti tra cui soprattutto Lucio Battisti con la quale incise la parte femminile solista de “Il mio canto libero” nel 1972 sotto la direzione musicale del maestri Mogol e Gianpiero Reverberi

 

In questa lunga carriera hai cantato al fianco dei più grandi miti della musica e hai incontrato le più grandi star del mondo. I momenti più significativi che ti va di raccontare?

Ho iniziato giovanissima a cantare vincendo concorsi canori, l’incontro più importante è stato quello con il grande Lucio Battisti con la quale con grande ed immenso piacere ho collaborato nella realizzazione del brano il mio canto libero incidendo in questa grande opera musicale con la mia voce la parte più emotiva del brano, l’incontro più grande della mia vita è stato quello con la grande Mina. Ho girato il mondo è vero ed a New York ho incontrato Barbara Streisand, A Los Angeles ho trascorso un lungo periodo lavorativo con un progetto importante del grande maestro Giampiero Reverberi che riscosse grande successo in tutta Europa.

Mi sono dedicata alla musica con grande passione, ho cantato tutti i generi, dal jazz alla dance al pop alla lance, il periodo più importante della vera musica sono senz’altro e senza dubbio quelli dagli anni 70 ai 90, caratterizzati da grandi e straordinari artisti come Lucio Battisti, Mina, Ornella Vanoni, Gino Paoli, Iva Zanicchi, Riccardo Cocciante eccetera.

Perché hai deciso di riproporre metri ormai una distanza di 25 anni?

Ho scelto di riproporre questo brano, che è nato nel 93, perché è un pezzo che mi mette alla prova e mi permette di esprimere appieno la mia vocalità, un brano che spero di riproporre in tour dal vivo per esprimere al meglio la mia energie e scatenarmi su questo ritmo travolgente con i miei amici fans.

Il brano, edito da Multiforce di Tiziano Giupponi è accompagnato anche da un videoclip realizzato da Andrea de Ponti registrato nello storico locale Baraonda Disco Club di Milano di Adriano Ferro, presente nel videoclip con con la modella Valentina, il vocalist Tancredi, il direttore di scena Armando Viganò, i performance 2beKing ed il coreografo Davide Fortin.

Pensi ci sia stata una persona che ha avuto una grande influenza sulla tua vita?

Si nella mia vita ho incontrato una persona speciale che è Cristiano Malgioglio. Lui è stato in grado di guidarmi con tanto affetto nella mia vita personale e soprattutto professionale. Uno spirito guida che ha fatto sì che allargassi le mie vedute da più fronti.

Chi è la persona in questo mondo che ti conosce meglio?

Non per presunzione, ma penso che nessuno mi conosca in profondità, sono una persona che ama la propria privacy.

Cosa ti fa innamorare di qualcuno?

Mi fà innamorare in primis il rispetto, l’educazione e il modo di porsi di una persona. Tutto il resto viene dopo…

La tua paura più grande?

Sarò sincera, la cosa che mi spaventa di più è il tempo che passa e che ovviamente non posso fermare.

Qual’è la cosa più pazza che hai mai fatto?

Non ci crederete mai ! Un giorno sciando mi sono buttata giù dalla cima di una montagna … non so’ come ne sono uscita indenne ma mi sono divertita tantissimo!!!

Se si potesse tornare indietro nel tempo, a quale età della tua vita lo fermeresti?

Mi piacerebbe tornare all’età di 16 anni dove ho avuto l’occasione di vincere il mio primo concorso canoro. Tutto è cominciato da lì. Sempre nello stesso anno partecipai anche a Miss Italia classificandomi al 2 posto, poi da lì mi sono trasferita a Milano iniziando così la mia carriera artistica.

Qualcosa che senti mancante nella tua vita?

Mi manca un po’ di considerazione da parte di alcune trasmissioni tv ma anche radio che non si sono ancora preoccupate d’invitarmi per conoscere meglio la mia identità e la mia vita artistica. Essere ospite in una trasmissione per giocare o per parlare di altro non mi gratifica e non mi fa’ tanto piacere.

 

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