“Orgasmic Birth”, è possibile!
Care amiche oggi voglio toccare un argomento un po’ delicato, se così lo vogliamo definire, il parto. Cosa significa per una donna il momento in cui mette al mondo una nuova vita? Siamo tutte cresciute con un’educazione cattolica, accompagnate dal famoso mantra:”Donna, tu partorirai con gran dolore. Uomo, tu lavorerai con gran sudore.”. Ammesso che troverai lavoro, aggiungerei io, ma questo è un altro discorso!
Quante di voi fremono all’idea di vivere l’esperienza del parto? Se dovessimo pensare semplicemente ai dolori delle doglie, alle urla senza senso, spesso di minaccia nei confronti dei nostri compagni che imbambolati cercano di rimanere al nostro fianco, e voglio evitare di sottolineare il fatto che molte femminucce si lasciano andare ad istinti poco femminili in quel momento (come dare di stomaco, far pipì o addirittura altro per lo sforzo), sono certa che nessuna di voi impazzisce all’idea. Oggi vorrei sfatare un vecchio mito! Amiche mie non è assolutamente vera l’uguaglianza parto=dolore! Si può partorire con piacere, nel senso più letterale del termine.
Avete mai sentito parlare di “parto orgasmico”? Pochissime, vero? Altrimenti altro che calo delle nascite in Italia! Io stessa ne vengo a conoscenza solo ora. Peccato, a saperlo prima, magari, mi sarei risparmiata un bel po’ di sofferenza. Eh già posso parlare con cognizione di causa quando dico che partorire non è esattamente una passeggiata di salute, tutt’altro! Anche se, inutile sottolinearlo, la gioia di avere tra le braccia tuo figlio cancella tutto! Ma perché non metterlo al mondo con piacere questo bambino? Visto che sembra possibile!
Ma vediamo di saperne di più. Vi ho incuriosito, confessate! Alcuni lo definiscono “quello strano fenomeno dell’orgasmo durante il parto”, più comunemente si parla di “parto orgasmico”. Un connubio fuori dal reale, specialmente per chi ha vissuto questo momento. Come si può godere nel tentativo di far uscire una sorta di cocomero da una porticina piccola piccola? Sarà una cosa per poche elette, o per super dotate. Eppure alcune donne possono vantare un’esperienza del genere.
A dare speranza è una ricerca francese, capitanata da Thierry Postel (per chi volesse approfondire trova i risultati dello studio sulla versione online della rivista Sexologies), pare che su 206mila nascite, circa 2000 bimbi sono venuti al mondo tra le urla di piacere della madre. Una percentuale piccolissima, è vero, ma confortante per chi si accinge o desidera diventare genitore.
Sul perché questo accada si sono interrogati in tanti, l’ipotesi più accreditata pare sia la componente anatomica dell’apparato genito-urinario che è differente da donna a donna, per cui alcune future mamme sono predisposte a provare dolore durante il parto, altre invece possono addirittura arrivare all’orgasmo. Temo che a me sia capitata l’ipotesi meno piacevole!
C’è, però, chi sostiene che ogni donna sia in grado di arrivare al culmine del piacere durante il tanto temuto travaglio. Si tratta di un’ostetrica di fama mondiale, Elisabeth Davis, autrice insieme alla collega Debra Pascali Bonaro del libro “Orgasmic birth”, quest’ultima ha realizzato perfino un documentario sull’argomento.
La Davis stessa ha dichiarato di aver vissuto l’esperienza dell’orgasmo durante il parto e, fiera, spiega come ciò sia teoricamente possibile per ogni donna. Scrivo teoricamente perché, come precisa la Davis, pare sia necessaria una particolare predisposizione mentale affinché ciò avvenga. Partendo dal presupposto che gli ormoni implicati nella nascita sono gli stessi che entrano in gioco durante un rapporto sessuale, per non parlare del fatto che durante il travaglio c’è anche una stimolazione vaginale, le basi per divertirsi un pochino in un momento noto invece per i forti dolori sembrano buone! Molte donne, intervistate dalle due ostetriche, dichiarano di aver provato durante il travaglio contrazioni simili all’orgasmo e di aver vissuto il momento stesso dell’espulsione con sensazioni di sollievo ed estasi al tempo stesso, toccando punte di piacere insperate. Immaginate che spettacolo possa essere assistere una partoriente che da alla luce il suo bambino tra gioia e gemiti. Non potrà che mettere al mondo un bimbo felice!
Tante in questo momento potranno, forse, sentirsi infastidite dal mischiare un argomento così sacro, come la nascita, con temi più profani. È semplicemente una questione di predisposizione mentale e pregiudizi. Come afferma la Davis stessa, per poter vivere un’ esperienza simile è necessario porsi nella condizione giusta, un ambiente abbastanza intimo, un buon rapporto con la propria sessualità e il proprio corpo, cercando di mettere da parte paura e ansia, con l’appoggio di persone care, libere dal timore di essere osservate e giudicate (credetemi è più imbarazzante l’idea di qualcuno che ti osserva mentre ti pieghi in due dal dolore, parli come uno scaricatore di porto e dai sfogo ai tuoi istinti più bassi, piuttosto che gente che incredula assiste al tuo immenso piacere).
Pare che in questo caso sia tutta una questione di ormoni, e non di configurazione anatomica. Secondo le nostre autrici, si dovrebbe dar spazio all’ossitocina durante il parto, l’ormone coinvolto quando si fa l’amore e non all’adrenalina, frutto di paura e ansia. Se alle spalle c’è un’ottima intesa sessuale con il partner, mantenuta viva anche durante la gravidanza, l’obiettivo non dovrebbe essere così arduo.
Sapevate che una donna durante un parto spontaneo è in grado di produrre una quantità di ossitocina dieci volte superiore a quando fa l’amore o ha un orgasmo? Tra l’altro pare che quest’ormone aiuti anche a creare un attaccamento ancora più profondo con il futuro nascituro e soprattutto a gestire lo stress. Certo non è facile in quel momento dar spazio a certe sensazioni piuttosto che altre, ma sembra possibile. Abbiamo alle spalle nove mesi di domande, dubbi, timori e ansie spesso infondate, che sicuramente non aiutano a creare l’ambiente adatto. Immaginate semplicemente la faccia dei futuri papà davanti ad un simile spettacolo della natura. Penso che solo per questo valga la pena provare. Saranno gelosi? Orgoglio maschile veritas…