Giuseppe Bucci, talentuoso regista napoletano, che tratta la tematica dell’omosessualità con grande delicatezza, è in questi giorni al Riff ( Rome Independent Film Festival) con il cortometraggio “Luigi e Vincenzo”, che di recente è anche stato in concorso. con numerosi consensi di critica da parte della giuria di VariEtà, al “Festival Internazionale del corto Tulipani di seta nera, Un sorriso diverso”.
Quali sono le speranze di un giovane promettente regista?
La speranza, quella vera, è girare un film! Intanto sono molto orgoglioso di essere presente al RIFF in questi giorni (domenica 16 Marzo al Nuovo Cinema Aquila di Roma la proiezione è stata davvero emozionante, così come apprendere di essere nell’elenco dei 6 corti che rappresentano il RIFF all’European Short Film Festival in Spagna) e se guardo all’immediato futuro una speranza che spero si concretizzi per “Luigi e Vincenzo” è di partecipare al Torino GLBT film Festival “da Sodoma a Hollywood”.
Sarebbe una splendida quadratura del cerchio..
Parlami della tua esperienza parigina, durante la quale “Luigi e Vincenzo” è stato inserito tra i 10 grands moments de solitude. Di cosa si tratta?
E’ stata una vera sorpresa vincere quel concorso. Anche perchè è stato l’unico titolo non in lingua francese ad essere inserito in questa rosa di vincitori che proiettati il 28 Febbraio all’Hotel De Ville di Parigi gireranno per un anno tutti i Festival francesi. Vedere il mio lavoro proiettato davanti a un pubblico francese che lo ha apprezzato e applaudito è stata una emozione che porterò per sempre nel cuore.
Qual è il fermento che si avverte quando il proprio corto è in attesa della selezione per la nomination ai David di Donatello 2014?
La nomination ai David sarebbe la ciliegina sulla torta per questo piccolo lavoro girato col cuore e senza pretese che sta riscuotendo consensi da me inaspettati. Sarei molto contento soprattutto per i bravissimi Francesco Paolantoni e Patrizio Rispo gli attori che hanno dato corpo e anima a “Luigi e Vincenzo” e ai quali devo davvero un grosso “grazie ”oltre che ad Omovies di Carlo Cremona e Marco Taglialatela che ha prodotto il lavoro.
Insomma si, siamo in lizza… ma alla Nomination non ci penso proprio…non ci montiamo la testa.
Prima del corto “Luigi e Vincenzo”, un altro corto, “Una notte ancora”, ha contraddistinto la tua attenzione verso le tematiche omosessuali. Che differenza c’è tra i due lavori.
La differenza immediata è che “Una notte ancora” è un lavoro fortemente autobiografico, che ho coltivato per molti anni e girato con grande coinvolgimento emotivo anche grazie ai due protagonisti Ivan Bacchi (che per questo ruolo ha vinto al Festival Omovies ed ha avuto una nomination al New York City International Film Festival) e Marco Cacciapuoti. Tratta sostanzialmente della difficile gestione dell’amore nel mondo omosessuale. “Luigi e Vincenzo” parla invece di una coppia matura e ciò che più volevo esprimere era il senso del rimpianto di vite trascorse negando se stessi e la utilità che hanno avuto nella storia i Gay Pride (a volte troppo contestati).
Quali sono gli altri tuoi lavori dei quali vai fiero?
Sono molto legato al mio cortometraggio di esordio “Non fermarti” che penso dica già moltissime cose sul mio stile e i temi che amo affrontare. Contentissimo di aver girato lo spot “Sunrise of a Special day” per l’Europride Contest in una Roma albeggiante ancora con Marco Cacciapuoti .
Poi “Nino del Vomero” completamente girato attraverso la soggettiva di un cane bassotto che mi è valso il premio per la regia a Napoli (e un’altra partecipazione al Tulipani di seta nera)
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Infine Sono molto fiero di aver di recente girato “Si scassa o non si scassa? ” uno spot per la sicurezza stradale interpretato da Rosaria De Cicco trasmesso in questi giorni RAI, in rete, e nel circuito MetroNapoli.
Che significa essere l’unico corto italiano (ti è successo tanto con “Una notte ancora” che con “Luigi e Vincenzo”) a festival internazionali importanti tra cui Image+Nation di Montrèal, Barcelona GLBT, InsideOut di Toronto, BFI London Gay and Lesbian Film Festival ?
Un orgoglio pazzesco…. i miei lavori sono arrivati persino ad Hong Kong. Al New York Downtown “Una notte ancora” ha vinto il premio speciale della giuria. Giro cortometraggi da pochi anni ed è molto singolare pensare che a un Festival internazionale ci sia un solo lavoro italiano e che sia il mio! Una soddisfazione che condivido con gli altri professionisti che hanno creduto nei miei progetti.
Dal mio inseparabile montatore Ferdinando D’Urbano al mio aiuto Giulio Cangiano ai direttori della fotografia Edoardo Tranchese (per Luigi e Vincenzo) e Leone Orfeo (per Una notte ancora) al bravissimo compositore Pericle Odierna ma sono tante le persone da ringraziare.
In questi giorni è nelle sale cinematografiche il film di Ferzan Ozptek, Allacciate le cinture. Apprezzi la sua filmografia?
Come per tanti altri registi ci sono suoi film che amo di più ed altri meno. Ma indubbiamente è stato per me uno dei registi italiani caposaldo del decennio precedente. Impossibile scindere i miei sogni di diventare regista, ancora più di tematiche glbt, dalle visioni de “Il bagno turco”, “Le fate ignoranti” o “La finestra di fronte”
Quali credi siano i caratteri distintivi che avete in comune tu e il regista turco?
Ci andrei molto molto piano ad accomunarmi ad Ozpetek. Per adesso ho solo girato qualche cortometraggio. Indubbiamente però la sensibilità alle tematiche glbt ci accomuna così come il grande amore per gli attori.
In quali altri progetti sarai impegnato nel futuro?
Naturalmente il sogno sarebbe di girare un lungometraggio e attualmente sto lavorando ad un adattamento da “Luigi e Vincenzo”. Ce ne è poi un altro che sto scrivendo lentamente di cui non posso dir nulla ma che se trovassi un produttore girerei con gioia infinita.
In quanto a cortometraggi ho un paio di idee che forse a breve si concretizzeranno.
Qual è il tuo impegno come regista per l’omofobia?
Nel mio piccolo lo prendo molto seriamente. Sono convinto che con il cinema e la cultura si possa cambiare la società e le idee di molte persone. I miei corti vengono selezionati anche a moltissimi Festival che non sono a tematica glbt (lì naturalmente la platea è più abituata a questo genere di storie) e osservo come raccontare il nostro mondo con sensibilità e vulnerabilità a volte spinga ad una riflessione più profonda anche l’omofobo o semplicemente colui che di fronte all’irruenza dei Gay Pride si chiude a riccio.
L’omofobia pare aver assunto nel 2014 un processo retroattivo. Sono numerosissimi i casi estremi di bullismo che spingono adolescenti a togliersi la vita; per poi passare ai casi di omofobia delle recenti Olimpiadi di Sochi. Come si può lavorare per indurre la coscienza collettiva a vedere l’omosessualità come parte integrante della società e non discriminante?
Non ho la ricetta giusta. Il tentativo che faccio io è attraverso il cinema (o anche la rete) raccontando storie che ci facciano conoscere e capire un po’ di più. Cercando di far comprendere la assurdità di questa discriminazione. Ho girato parecchi spot contro l’omofobia o per promuovere i gay pride (“Fuorigioco” ambientato tra calciatori dilettanti e “Sposami” sul lungomare di Napoli). Questo è un periodo difficile ma non posso non credere che in futuro a questa parità ci si arriverà.
Il problema è arrivarci prima possibile per evitare ancora vite mortificate, suicidi o casi vergognosi di cui adesso l’esempio più “pubblicizzato” è quello della Russia di Putin.
Ma sono fiducioso e mi impegnerò sempre per fare la mia parte.
Trailer “Luigi e Vincenzo”
http://www.youtube.com/watch?
Il cortometraggio “Luigi e Vincenzo” sarà visibile integralmente dal 15 al 26 Marzo sul sito del RIFF
http://romefilmmarket.com/
“Una notte ancora” cortometraggio integrale
http://www.youtube.com/watch?
Spot “Si scassa o non si scassa
http://www.youtube.com/watch?