image– Cosa significa per lei essere stato selezionato, dal Curatore Gregorio Rossi, per la mostra “IL GRANDE CANALE DELLA PACE” che si terrà a Venezia dal 9 maggio?

– -Per me questa selezione è un riconoscimento per la mia arte, che svolgo da tanti anni con grandi meriti, ed è null’altro che la grande soddisfazione per essere stato selezionato per la 56 Biennale di Venezia, alla quale ho piacere di esserne partecipe da protagonista. E’ un bel riconoscimento internazionale che aggiungo al mio congruo curriculum da veterano pittore e scultore.

– Qual è il suo messaggio artistico

– -L’arte è il cuore dell’esistenza umana, è la scintilla di tutte le creazioni dell’uomo. ‘’ARTE VITA AMORE’’

– Come nasce un’idea?

– -L’idea non nasce ma vive forte e costante dentro l’artista, scaturisce da uno sguardo, da un movimento, da un pensiero e sfocia una novità realizzativa.

– Che cosa è per lei l’ispirazione?

– -L’ispirazione e un sentimento, un campanello profondo che ti chiama, ti suggerisce e ti induce a fare una data cosa.

– In che circostanze vengono le idee migliori?

– -In qualsiasi momento, non fa differenza, sia in momenti di tranquillità che di spossatezza.

– Qual è la prova del nove per capire se un’idea è valida oppure no?

– -Quando lo stimolo a creare un progetto e talmente avvincente che ti pone in condizioni di vederne direttamente il risultato finale felicemente compiuto.

– Tre idee creative che piacerebbero fossero venute a lei?

– – E’ superbo dirlo ma oso: 1)ideare per primo il collo di Modigliani 2)Lo squarcio di Fontana 3)Le sconnessioni pittoriche di Picasso

– Quando e come ha iniziato a vedersi come artista’’?

-Quando ho capito che le mie creazioni davano sollievo, piacere o anche invidia al fruitore e, parlo degli anni 70, quando un mio disegno, un importante brevetto dopo i riconoscimenti di Torino alla Camera di Commercio, finirono depositati a Bruxelles in Sede della Comunità Economica Europea.

– Perché la maggioranza degli artisti hanno delle personalità complesse?

– -Perché sovente loro vedono, pensano e ragionano in modo diverso della gente comune, ma non direi che gli artisti hanno personalità complesse, sovente è la gente comune che non è in grado di capirli.

– Come si deve valutare un’opera artistica?

– -Dalla sua natura e semplicità, dalla sua bellezza, novità e originalità.

– L’artista deve reinventarsi ogni giorno?

– -Assolutamente si, altrimenti non è un artista, ogni giorno deve sprigionare il suo estro e creare cose nuove, belle, brutte, buone o cattive non ha importanza, sono sempre opere con fonte di novità.

– Che artisti ammira e in che modo hanno influenzato le sue opere?

– -Ammiro gli artisti storici classici. Amo e ammiro tutti, ma in particolare amo il Caravaggio e il Tintoretto per i loro dipinti sacri e amo il Michelangelo per le sue meravigliose sculture. Ma io non seguo tracce precise di artisti o correnti di nessun tempo, io sono un artista di tipo solitario, io seguo la mia ispirazione personale ed il mio gusto del momento, a me piace dipingere e scolpire ciò che in quel dato momento mi comanda il cuore e per una buona riuscita delle opere e insegno a perseguire questa giusta regola anche ai mei bravi e numerosi allievi in laboratorio.

– Qual è la sua opinione sulle sovvenzioni pubbliche all’arte?

– -Be c’è ben poco da dire, in Italia è un vero disastro. Le istituzioni pubbliche dovrebbero organizzare meglio tutto il sistema dell’arte nazionale, che e quell’apparato che renderebbe la nazione grande di fronte al Mondo, ma nessuna Organizzazione Pubblica oggi è in grado di assumersi la responsabilità e di affrontare il difficile problema. L’Italia è la nazione che ha più opere d’arte al Mondo ma ha enormi difficoltà a gestirle. Per il nuovo, ossia per l’arte moderna contemporanea ancora peggio, lo Stato non aiuta in niente e nessuno. Glia artisti si devono arrangiare da soli con enormi difficoltà economiche e quindi restano completamente abbandonati a se stessi.

– Le dispiace doversi staccare da un pezzo che ha venduto?

– -Ovviamente dispiace sempre, l’opera è una parte di te, però serve, anzi è indispensabile per poter continuare a creare cose nuove e tirare avanti con nuove evoluzioni.

– Si compera l’opera o si compera l’artista?

– -Sicuramente si compra solo l’opera, mai l’artista, l’artista è una entità concreta ma da tutti definita astratta e non può essere mercificata, nell’opera c’è l’anima dell’artista e quindi rimarrà sempre dell’artista, anche se venduta.

– Nell’arte non ci sono guide , come sa qual è la cosa successiva da fare?

– -E’ il cuore che dice cosa fare, non c’è alcuna necessità di avere delle guide, la miglior guida è il proprio sentimento.

– Che ruolo hanno giocato nella sua traiettoria le figure del mercante, rappresentante, gallerista e intermedi in generale?

– -Direi poca cosa, direi un minimo ruolo neppure definibile per tale, le opere si fanno pubblicità da sole, se piacciono e sono interessanti si commercializzano e si pubblicizzano da sole. E’ pur vero che di questi tempi se non hai persone che ti rappresentano a livello pubblicistico, specie a nel sistema internazionale non riesci da solo a salire su determinati piedistalli conoscitivi tra la gente. Pertanto se non sei sufficientemente conosciuto non succede nulla, noi sei nessuno, almeno fin che vivi, lavori e resti nell’ombra nel tuo laboratorio…. ad curare ed ammirare le tue opere… che non parlano, anche se le ami tanto.

– Che cosa consiglierebbe a chi inizia?

– -Tanto coraggio e forza d’animo, ma prima ancora valutare bene le proprie qualità, perché di arte si può vivere, ma anche soffrire.

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