La cantante statunitense si unisce al noto pianista franco-brasiliano in un progetto
con canzoni d’amore francesi, standard brasiliani e nuove composizioni originali
Melody Gardot svela la canzone ‘This Foolish Heart Could Love You’ nell’annunciare l’uscita del suo sesto album realizzato in studio ‘Entre eux deux’, il 20 maggio su etichetta Decca Records.
Dopo il successo di ‘Sunset in the Blue’ (disco d’oro in Francia), Melody unisce le forze con il compositore e pianista Philippe Powell (figlio di Baden Powell) per il suo primo album in duo. Oggi Melody Gardot riceve il prestigioso titolo di Chevalier de l’Ordre des Arts et des
Lettres, il più alto riconoscimento culturale in Francia.
Sensuale, romantico e intimo, il primo singolo ‘This Foolish Heart Could Love You’ (composto a quattro mani da Gardot e Powell) si accompagna ad un video mozzafiato, prodotto da 24-7 Productions. Diretto dall’astro nascente Beki Mari, che in precedenza ha lavorato con artisti come Rita Ora, Glass Animals, Sigrid, Paloma Faith e Sting, il video è stato realizzato in collaborazione con il Musée Rodin di Parigi. La complicità dei musicisti è abilmente rappresentata nel video musicale in cui, al posto dei volti di Gardot e Powell, sono protagoniste due nuove stelle della danza: Marie-Agnès Gillot insieme alla sua controparte maschile Germain Louvet (de L’Opera Garnier). Vestiti con abiti storici della designer giapponese Issey Miyake, i loro movimenti giocano con le ombre e la luce del sole nello scenario del Musée Rodin, evocando la fuggevolezza dell’amore. Con la coreografia di Marie-Agnès Gillot, le immagini danno vita all’opera di August Rodin, in un gioco in cui musa e artista si scambiano i ruoli. I danzatori traggono infatti ispirazione dalle sculture esposte nel museo: i loro movimenti rendono omaggio ad alcune delle opere più celebri di Rodin, le cui sculture sono state spesso ispirate non da modelli tradizionali, bensì proprio da ballerini. Offrendo un approccio minimalista unico, l’album di dieci canzoni è una vasta architettura costruita solo su voce e pianoforte (accordato a 432hz, come già nell’album di Melody Gardot “Currency of Man”). In particolare, è anche la prima volta che Melody invita qualcuno a prendere il suo abituale posto al timone del pianoforte per tutta la durata della registrazione: in tutto l’album è Philippe Powell (che Gardot chiama con ammirazione “The Bill Evans of Brazil”) ad essere chino sui tasti.
L’alchimia della collaborazione tra Powell e Gardot fa sì che molte delle canzoni sembrino uscite direttamente dal Great American Songbook.
Ma a tratti può sembrare il contrario, e si potrebbe altresì affermare che in questi nuovi standard vi sia un tocco gershwiniano in quello che potrebbe essere simmetricamente chiamato il “grande canzoniere francese” (non solo per la lingua cantata).
Gardot spiega: “Se dovessi riassumere il disco in poche parole, direi che questo disco è una danza tra due persone che amano e apprezzano le stesse cose: poesia profonda e melodie solide” spiega Gardot. “Il titolo ‘Entre eux deux’ (liberamente traducibile come “tra voi due”) è veritiero: è uno sguardo nel mondo di due artisti che si inseguono davvero l’un l’altro… speriamo che succeda lo stesso a chi ascolta”.
Philippe Powell aggiunge: “Questo disco è il regalo più meraviglioso che un pianista-compositore possa sognare. Scrivere e prodursi in duo con una delle grandi artiste del nostro tempo è la più straordinaria esperienza musicale che abbia mai avuto. Sono profondamente grato a Melody: per il suo amore, la sua fiducia, la sua guida, per aver tirato fuori il meglio di me, e anche per lo sforzo e le tante, tantissime ore di duro lavoro che hanno portato a questo bellissimo disco”.
In queste canzoni francesi, troviamo la Gardot e Powell swingare su una nuova canzone originale dedicata alla Torre Eiffel (“mais si l’on cherche une romance encore plus belle, on vas s’embrasser à La Tour Eiffel”). Gardot si concede un intermezzo comico su come offrire nel miglior modo i fiori a una donna (“surtout pas les fleurs Dimanche matin”). Infine, una leggendaria storia d’amore viene rivisitata (cantando in duo) sulle note di “Plus Fort que Nous”, dal classico del cinema francese di Claude Lelouche Un Homme et Une Femme.
Il retroscena dell’album può far pensare ad un esperimento alla Factory di Andy Warhol. Sfidando sé stessi a “creare a cronometro”, i due artisti si sono riuniti per un periodo di due settimane, scrivendo tutte le ore del giorno, condividendo melodie, spunti, testi. Se le canzoni originali erano l’obiettivo principale, anche rendere omaggio ai classici faceva parte del gioco. Rivisitando l’eredità del padre di Powell (il compositore e chitarrista brasiliano Baden Powell) la coppia ha tenuto alta la fiaccola franco-brasiliana accesa tanti anni da celebri artisti che rispondono ai nomi di Pierre Barouh, Vinicius de Moraes – e naturalmente Baden Powell. Questo retaggio è palese nella rivisitazione (un altro duetto vocale) di “Samba em Preludio/Un Jour Sans Toi”.
‘Entre eux deux’ è uno scrigno di canzoni magnificamente realizzato, in cui sono in luce entrambi gli artisti nel doppio ruolo di compositori e interpreti. La voce suadente di Melody, la consumata tecnica pianistica di Powell e un’intesa telepatica tra due protagonisti tanto diversi quanto affiatati ne fanno, già da ora, un classico.
I co-presidenti di Decca Label Group, Tom Lewis e Laura Monks, affermano: “Questo album è come una conversazione sussurrata tra due amici. Non si esagera nel sottolinearne la bellezza, la profondità, la semplicità. È una lettera d’amore al jazz e una lettera d’amore alla Francia. Melody non manca mai di stupirci, la sua ricerca musicale ed artistica è incessante. E, in Philippe, ha trovato un compagno di avventure straordinario”.