Massimiliano Morra, per lo scenario della fiction italiana è uno degli uomini più desiderati dalle donne di qualsiasi età. Attualmente è in tv la fiction Furore ogni domenica sera su Canale5, e nel cast di Ballando con le stelle ogni sabato sera. Insieme al veterano Gabriel Garko, Massimiliano è davvero un sex-symbol ma tra i due però non esiste assolutamente competizione. Come tutti i personaggi televisivi che non hanno bisogno del gossip per far parlare di sé, tranne che della loro professionalità, del bel trentunenne napoletano si sa ben poco, soprattutto per ciò che riguarda la sua vita privata. Nessuna ex storica, né tantomeno una fidanzata attuale. Morra a riguardo dice di essere pienamente soddisfatto e concentrato sul suo lavoro, e per tale ragione non si è legato ancora sentimentalmente a nessuno.
Massimiliano sei da poco tornato sugli schermi televisivi come protagonista della seconda serie della fiction “Furore, il vento della speranza“, nei panni del famigerato Saro Licata. Ci puoi anticipare qualcosa rispetto al tuo personaggio?
Anticipazioni eclatanti non posso ancora svelarle, ma posso dire con tutta franchezza che sarà una seconda serie entusiasmante.
Saro sarà diverso rispetto a quello della prima serie: molto più maturo e responsabile ed avrà un unico obiettivo che però scoprirete guardando la serie, articolata in otto puntate.
Dopo aver acquisito tanta popolarità nella fiction italiana, ti sentiresti pronto ad interpretare un ruolo significativo anche nel cinema?
Assolutamente si! Non viviamo in un epoca meravigliosa per il cinema italiano. I vari Visconti, Fellini, Risi e da qui potrei continuare citandone altri, sono molto distanti.
Avrei comunque enorme piacere a cimentarmi nei panni di un “cattivo”. Ho sempre interpretato personaggi positivi, ed uno negativo in questa fase della mia carriera sarebbe estremamente stimolante.
Quale è uno dei registi dal quale ti piacerebbe essere diretto?
Giuseppe Tornatore e Paolo Sorrentino rappresentano i due registi di punta che abbiamo in Italia, ed ovviamente sarei lusingato di ricevere una loro proposta lavorativa.
In poco tempo sei diventato un vero sex-symbol. Quanto conta l’immagine in questo lavoro?
Conta tanto, ai giorni d’oggi è diventato quasi fondamentale avere un bell’aspetto. Viviamo in un epoca in cui ciò che conta è avere uno sguardo magnetico che permetta di colpire il pubblico. Molti giovani pur essendo ambiziosi si fermano però solo a curare la propria immagine, sperando che basti. Non è così : bisogna studiare tanto, conoscere se stessi a fondo e mettersi a nudo davanti ad una macchina da presa. Il lavoro dell’attore è proprio questo: “spogliarsi” davanti ad una telecamera, non mostrando solo degli addominali o dei bei glutei.
Essere così desiderato dalle donne quali lati positivi ha?
Tanti come nessuno. Ancor prima di essere un attore o comunque essere visto come un bel ragazzo, sono una persona come tutte, con un carattere, un modo di pensare e valori che possono piacere o non piacere.
Invece un tuo parere rispetto all’omofobia.
È uno dei cancri da estirpare.
Della tua vita privata si sa ben poco. Mai nessun legame con una donna in particolare. Come fai a mantenere una discrezione così alta con le donne con le quali ti frequenti?
Sono una persona riservata e nonostante sia un personaggio pubblico,la mia vita privata resta tale.
Ma ancora non hai intenzione di legarti seriamente a qualcuna?
Attualmente sono single perché sto bene così. Ho sempre amato più di tutto il mio lavoro che mi tiene sempre impegnato e soprattutto mi appaga tanto.
In “Furore” hai recitato con Adua del Vesco, la fidanzata di Gabriel Garko. Come ti sei trovato con lei?
Molto bene. Abbiamo recitato più volte insieme in vari progetti. Da “Il peccato e la vergogna 2” a “Il bello delle donne”. Ci siamo sempre trovati sul set ed abbiamo trovato una certa intesa lavorativa. È una professionista, e sono sicuro che la sua carriera procederà a gonfie vele.
Tu e Gabriel siete due personaggi di punta della Ares Film di Alberto Tarallo. C’è una sorta di competizione tra di voi?
Assolutamente no. Nutro una profonda stima per Gabriel, perché oltre ad essere una bella persona, lo reputo un professionista come pochi. Ho avuto il piacere di lavorare con lui sul set de “Non è stato mio figlio” dove interpretavamo due fratelli. È una persona estremamente solare e disponibile con tutti. Oggi avere una carriera come la sua è davvero difficile, quindi non posso che ammirarlo per quello che ha costruito in questi anni.
Intervista rilasciata da Massimiliano Morra a Flavio Iacones per il mensile TUTTO.