Attraverso film, documentari e cortometraggi si cercava di veicolare l’immagine delle forze armate come necessaria al sostentamento del proprio paese. Per esempio, era comune trasmettere inni nazionali, immagini di eroici soldati in marcia, e immagini denigrative nei confronti degli avversari. Insomma, possiamo dire che ogni paese puntava ad un forte patriottismo.

Tra i documentari di propaganda più influenti troviamo “Il trionfo della volontà” di Reni Riefenstahl del 1935, che è stato realizzato durante il regime nazista di Adolf Hitler e “Why We Fight” (tradotto in italiano: perché combattiamo), ovvero una serie di documentari realizzati da Frank Capra durante la Seconda Guerra Mondiale (tra il 1942 e il 1945) con lo scopo di far capire al popolo americano le motivazioni e gli obiettivi della guerra.

Questa foto è stata scattata da Roger Fenton nel 1855 durante la guerra in Crimea e mostra un paesaggio desolato con un lungo sentiero costeggiato da centinaia di palle di cannone. Ecco, è stato poi scoperto che le palle di cannone sono state posizionate manualmente dal fotografo per enfatizzare l’atmosfera della guerra. Vi ho fatto vedere questo esempio per farvi capire che situazioni simili si sono verificate poi anche durante i successivi conflitti e che quindi questa pratica di manipolazione delle immagini solleva questioni interessanti sull’autenticità e sull’uso della fotografia e del cinema come strumenti di propaganda e narrazione visiva. Non ne parleremo però in questo video, l’importante è continuare a ragionare con il nostro pensiero critico e non dare per certo tutto ciò che vediamo, soprattutto nella nostra era digitale.

Concludiamo quindi dicendo che il cinema di propaganda rimane un capitolo significativo nella storia del cinema e continua a suscitare tuttoggi dibattiti e discussioni sulla sua natura etica e sul suo impatto sociale.

A cura di Martin Stoilkov

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