Il franchise Transformers, dopo una trilogia di incassi da favola, non poteva che tornare con un quarto capitolo. Quest’ultimo, intitolato “L’era dell’estinzione”, apre un nuovo arco narrativo dei mitici robot, protagonisti di fumetti, giochi e cartoni animati. Il cast è stato completamente stravolto, non troviamo più Shia LaBeouf e soci (personalmente non mi dispiace), al timone del kolossal c’è sempre lui invece, Michael Bay.
Il film, un reboot quindi, è concepito a distanza di 5 anni dalla battaglia di Chicago (ovvero, per chi non l’avesse visto, la battaglia finale di Transformers 3). Gli essere umani identificano adesso i Transformers come delle minacce aliene e dunque, per il bene del pianeta Terra, provano a dar loro la caccia ed a neutralizzarli definitivamente. Optimus e gli Autobot sono costretti a nascondersi, anche perché, gli uomini del governo americano, servendosi dei corpi ormai defunti dei Decepticon, riescono a risalire alla tecnologia per riprodurre gli Autobot (in versione potenziata). Questa azione, però, darà vita a Galvatron, il villain di turno. L’umanità si trova cosi nuovamente sotto scacco, e dovrà fronteggiare una nuova minaccia, tutta rottami e bulloni.
Dopo un inizio promettente il film delude, ricadendo negli errori che hanno caratterizzato gli altri episodi: trama inesistente, personaggi poco caratterizzati (come del resto è successo negli altri film), dialoghi ridicoli e scontati. Azione ed effetti speciali, niente di più. Molta carne al fuoco ma poche conclusioni: Michael Bay, dunque, mette tutto in un grosso pentolone e mescola tutto ciò che ha a disposizione, facendo il solito film tutto bombe e cazzotti, cazzotti e bombe. Ci mette anche i Dinobot (per intenderci, sono i dinosauri robotici che vedete nel film), che non hanno ragione di esserci in quanto non collegati con la “trama” (virgolettato perché come già detto non c’è un senso logico). Su Rotten Tomatoes ottiene appena il 17% dei consensi. Il botteghino invece gli dà ragione, gli consegna lo scettro e scala le classifiche mondiali (nuovamente).
Se vi piacciono gli action movie andate a vederlo (se proprio non potete farne a meno), se vi piacciono gli effetti speciali andate a vederlo (unica nota positiva), se siete fan dei Transformers andate a vederlo (o forse meglio di no? Ai nostalgici potrebbe cadere un mito). Se vi piace il CINEMA, invece, investite i vostri soldi per vedere i capolavori western di Sergio Leone che sono (ri)proposti in esclusiva da The Space Extra.
Degno di nota un omaggio di Bay proprio a Sergio Leone (voluto? Non saprei, visto che questo film dimostra solo pochezza intellettuale): durante una scena nelle fasi iniziali del film, girata in un vecchio cinema dismesso, si vede chiaramente la locandina dei suoi film con Clint Eastwood. Quelli sì che erano (furono, visto che sembrano distanti anni luce) bei tempi per il cinema d’autore. Michael Bay si limita a dare allo spettatore (medio) quello che vuole: azione, effetti, e poi il vuoto. Un film fatto solo per incassare.
Voto: 5.5/10 (solo per gli effetti, veramente fantastici).
Albino Parretta