Dodici artisti emergenti romani, di nascita o di adozione, sono i protagonisti di ROMA PITTURA EMERGENTE OGGI |A New Generation, una mostra che presenta alcune delle esperienze più recenti e significative della nuova figurazione pittorica nella capitale.
, alla 21Gallery di Villorba (Treviso).
In esposizione dipinti di Sebastiano Bottaro, Verdiana Bove , Alessandro Calizza , Dario Carratta, Krizia Galfo, James Hillman, Pietro Librizzi, Giulia Mangoni, Andrea Martinucci, Emanuele Moretti, Andrea Polichetti, Daniele Sciacca. Sono tutti giovani – con alle spalle, tuttavia, già un fitto curriculum espositivo di esperienze in Italia e all’estero – che stanno contribuendo a riportare Roma al centro della scena culturale internazionale. Hanno i loro atelier in aree periferiche, all’interno di ex complessi industriali, di fabbricati e di officine dismesse, spazi spesso condivisi con altri artisti.
Cultori della qualità e del “ritorno al mestiere”, gli autori selezionati dal curatore Cesare Biasini Selvaggi mostrano, ancora una volta, la rivoluzione silenziosa della pittura, in particolare di quella figurativa, la sua capacità di rinnovarsi nel tempo in forme sempre più attuali, muovendosi sui sentieri accidentati quanto effimeri del presente in divenire. Una “rivoluzione silenziosa” che ha oggi, ancora una volta, uno dei suoi più interessanti epicentri proprio a Roma.
Il percorso espositivo documenta un’ulteriore tappa nella ridefinizione di alcuni generi tradizionali della storia dell’arte (come il ritratto, il paesaggio e la natura morta), oltre che l’appropriazione consolidata di temi e di generi provenienti da altri ambiti linguistici, dalla letteratura e dal cinema (giallo, noir, pulp, fantascienza) fino ai video musicali e all’animazione digitale.
I 12 artisti in mostra praticano una pittura di marca realista basata su evocazioni simboliche della realtà, su racconti allusivi e allucinati, su percezioni fiabesche con scorribande visionarie tra i secoli e tra gli abitanti della fantasia di ogni tempo, sulla memoria immaginifica che, alla David Lynch, riduce talvolta le figure e i paesaggi a immagini tanto essenziali da vacillare sul confine dell’astrazione. Senza, tuttavia, mai rinunciare all’ironia, a riferimenti impertinenti, alle critiche sociali, e senza dimenticare – per dirla con le parole del critico Alfredo Cramerotti – che “La pittura non riguarda le idee, ma piuttosto è essa stessa il soggetto dell’opera”.
L’esposizione è accompagnata da un catalogo digitale a cura di Cesare Biasini Selvaggi edito da Exibart.