Il cantante, ospite al concerto del 1 Maggio trasmesso su Rai 3 ancora una volta è riuscito a far parlare di sè.
Dal suo cilindro magico ha tirato fuori un monologo di denuncia che ha fatto tremare i vertici Rai, il primo ministro Mario draghi, la Lega e il Vaticano. Insomma non ha risparmiato nessuno facendo nomi e cognomi senza nessun timore e nessuna remora.
«Quando sono venuto su questo palco oggi mi hanno detto, dimmi qual è la tua prima volta. Ed effettivamente oggi è stata la mia prima volta.“E’ la prima volta che mi succede di dover inviare il testo di un mio intervento perché venga sottoposto ad approvazione politica, approvazione che purtroppo non c’è stata in prima battuta o meglio, dai vertici di Rai3 mi hanno chiesto di omettere dei partiti e dei nomi ed edulcorarne il contenuto. Ho dovuto lottare un pochino, ma alla fine mi hanno dato il permesso di esprimermi liberamente. Come ci insegna il 1 maggio, nel nostro piccolo dobbiamo lottare per le cose importanti. Ovviamente da persona libera mi assumo tutte le responsabilità e le conseguenze di ciò che dico e faccio”.
Fedez poi attacca i vertici Rai:
“Mi assumo tutte le responsabilità e le coseguenze di ciò che dico o faccio, sappiate però che il contenuto di questo intervento è stato definito dalla vice direttrice di Rai 3 come inopportuno”.
Lancia una bella frecciatina a Mario Draghi:
«Buon 1 maggio, buona festa a tutti i lavoratori anche a chi un lavoro ce l’ha ma non ha potuto esercitarlo per oltre un anno. E quale migliore occasione per celebrare questa festa dei non lavoratori se non un palco. Per i lavoratori dello spettacolo questa non è più una festa. Caro Mario, io capisco perfettamente che il calcio è il vero fondamento di questo Paese,
Però non dimentichiamo che il numero dei lavoratori del Calcio e il numero dei lavoratori dello Spettacolo si equivalgono.
Quindi non dico di spendere qualche soldo, ma almeno qualche parola, un progetto di riforma in difesa di un settore che è stato decimato da quest’emergenza e che è regolato da normative stabilite negli anni 40 e mai modificate sino ad oggi.
Quindi Caro Mario, come si è esposto nel merito della SuperLega con grande tempestività, sarebbe altrettanto gradito il suo intervento sul mondo della cultura italiana”.
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Il cantante attacca anche Ostellari:
A proposito di Superlega due parole sull’uomo del momento, il sonnecchiante Ostellari.
Ecco Ostellari, ha deciso che un disegno di legge di iniziativa parlamentare quindi massima espressione del popolo, che è già stato approvato alla Camera, come il ddl Zan può essere tranquillamente bloccato dalla voglia di protagonismo di un singolo. Cioè se stesso.
Il marito della Ferragni elenca alcune frasi offensive dei rappresentanti della lega rivolte agli omosessuali :
“Ma d’altronde Ostellari fa parte di uno schieramento politico che negli anni si è distinto per la sua lotta all’uguaglianza, vorrei decantarvi un po’ dei loro aforismi:
-“Se avessi un figlio gay, lo brucerei nel forno” Giovanni De Paoli consigliere regionale lega Liguria
-“I gay? Che inizino a comportarsi come tutte le persone normali” Alessandro Rinaldi consigliere per la Lega Reggio Emilia
– “Gay vittime di aberrazioni della natura” Luca Lepore e Massimiliano Bastoni consiglieri comunali leghisti
-“i gay sono una sciagura per la riproduzione e la conservazione della specie” Alberto Zelger consigliere comunale della Lega Nord a Verona
-“Il matrimonio gay porta all’estinzione della razza“ Stella Khorosheva candidata leghista
– “fanno iniezioni ai bambini per farli diventare gay” candidata della Lega Giuliana Livigni
Qualcuno come Ostellari ha detto che ci sono altre priorità in questo momento di pandemia rispetto al DDL Zan, e allora vediamole queste priorità:
Il Senato non ha avuto tempo per il DDL ZAN perché doveva discutere l’Etichettatura del vino, la riorganizzazione del Coni, l’indennità di bilinguismo ai poliziotti di Bolzano e per non farsi mancare niente il reintegro del vitalizio di Formigoni
Quindi secondo Ostellari probabilmente il diritto al vitalizio di Formigoni è più importante della tutela dei diritti di tutti, e di persone che vengono quotidianamente discriminate fino alla violenza.
Ma a proposito di diritto alla vita, il presidente dell’associazione Pro-vita, l’ultracattolico e antiabortista Jacopo Coghe amicone del leghista Pillon in questi mesi è stato la prima voce a sollevarsi contro il ddl Zan”.
Infine il cantante non risparmia neppure il Vaticano:
“L’antiabortista non si è accorto però che il Vaticano ha investito più di 20 milioni di euro in un’azienda farmaceutica che produce la pillola del giorno dopo. Quindi cari antiabortisti, caro Pillon purtroppo avete perso troppo tempo a cercare il nemico fuori, e non vi siete accorti che il nemico ce l’avevate in casa. Che brutta storia”.
https://starpeoplenews.it/fedez-preso-di-mira-dallassessore-di-macerata/