“La Misteriosa Scomparsa di W”, monologo teatrale di Stefano Benni, autore e drammaturgo bolognese, vede impegnata una straordinaria Ambra Angiolini sul palcoscenico della sala Shakespeare dell’Elfo Puccini di Milano. Il tour chiude con una settimana di repliche al Teatro milanese di Corso Buenos Aires, dal 14 al 19 aprile.
È la storia di V, che comincia a narrare la sua storia sin dal primo vagito e ripercorre in modo del tutto bizzarro la sua vita in cerca di una parte di se: la sua parte mancante W. Cerca di dare un senso alla sua vita, alla sua esistenza, alla sua incompletezza tramite una serie di interrogativi e di considerazioni sulla povertà, sulla guerra, sull’amicizia e l’intolleranza. Tutto pare cadere un frantumi… Viene lasciata dal fidanzato Wolmer, il suo amato nonno Wilfredo viene a mancare durante una banale fila alle Poste, la sua amica di sempre Wilma muore, e persino il coniglietto Walter scompare. Durante il monologo si alternano alla narrazione le voci dei personaggi che hanno fatto parte della sua vita, a cui lei stessa da la voce, dando vita talora a dei veri e propri dialoghi. Tutti questi personaggi hanno in comune l’iniziale del nome con la lettera W.
Il sipario si apre con l’attrice sola in scena. Seduta su un piccolo cubo e ha in mano un fascio di neon. L’intero spazio è arredato da neon che talvolta scende giù dall’alto, ci sono cubi e conigli: tutto rigorosamente bianco, quasi a richiamare ora un reparto ospedaliero, ora uno scenario futuristico. Lei, vestita di bianco, a piedi nudi e con quattro chignon ramati come acconciatura, da inizio al monologo che terrà l’intero pubblico in sala in religioso silenzio per circa un’ora e mezza, intervallato da risate accennate per l’eccentricità della protagonista.
Ambra Angiolini, che per la prima volta è sola sul palcoscenico, interpreta con successo il lavoro di Benni, ed è maestrevolmente guidata dal regista Giorgio Gallione. È comica, è drammatica, trasmette pathos e vive ogni parola del testo. Passa con rapidità e inaspettata bravura da uno stato d’animo all’altro, dall’angoscia ad una risata isterica liberatoria.
È una scoperta a teatro l’ex ragazzina di Non è la Rai, e sul palcoscenico non ha nulla da invidiare a grandi attrici di esperienza.
Aurelia Brogno