Se diciamo pochette, vi vengono in mente i fazzoletti da taschino che impreziosiscono la giacca?
Bè, bravi ma stiamo parlando di altro. Per la precisione, di borse.
Negli anni Settanta lo chiamavano borsello. Lo si portava a tracolla con una lunghezza che sfiorava la vita. Poi tra gli anni Ottanta e Novanta è diventato un accessorio demodé. Ora la pochette da uomo da portare a mano diventa accessorio immancabile nel guardaroba di un vero gentleman, per portare con sé iPad, smartphone, caricabatterie e pochi, pochissimi documenti cartacei.
Un tempo lo si capiva dalle scarpe, dalla camicia, dalla cravatta. Oggi, invece, per riconoscere un uomo, basta osservare la sua borsa.
Questo accessorio tipicamente femminile, infatti, negli ultimi anni è diventato non solo di comune uso tra i maschi: di più, si è trasformato in qualcosa di simile a un distintivo.
La pochette da uomo sembra un’idea molto elegante, ma allo stesso tempo poco pratica e praticabile, per la scomodità di avere le mani occupate in ogni momento. Le donne sanno sacrificare la comodità in cambio dell’eleganza, ma noi maschietti proprio non siamo geneticamente predisposti a questo! Eppure nonostante queste ragioni, gli stilisti stanno tentando di sdoganare questo trend proprio in questi mesi.
Eleganti, minimal, con dettagli preziosi, sono pensati per la praticità (anche se non di direbbe). Buste piatte come quelle proposte da Marc Jacobs che tinteggia le pelli creando un contrasto di colori. Piccola, mini, che contiene lo stretto necessario, da abbinare a un abito elegante in occasione di una cerimonia è quella di Fendi, con doppio scomparto interno per mantenere l’ordine anche in spazi ristretti.
Infine, anche i materiali non passano inosservati: i tessuti sono hi-tech come quelli usati per la per la busta firmata Moncler o mix di texture come per la pochette di Givenchy by Riccardo Tisci.
Alberto Guardabasso