“Dove andiamo a mangiare stasera”?
“Andiamo da Mik e Dani a Roma o al Ma’Hidden Kitchen Supper Club di Milano”.
Quelli citati sopra, sono due degli Home Restaurant piu’ famosi d’Italia, a cui si è aggiunto da pochi giorni “Il Salotto”: primo Home Restaurant a Crotone e in Calabria. Questa tendenza anglosassone è sbarcata in Italia, intromettendosi, e riuscendoci alla perfezione, in quelli che sono gli stili di vita degli Italiani. E’ risaputo che il Bel Paese abbia da offrire il meglio in fatto di pizza, spaghetti e mandolino, ma da oggi non solo nelle migliaia di ristoranti e agriturismi diffusi per la penisola. La nascita dell’Home Restaurant rappresenta il diffondersi di quella sharing economy che ha alla base il concetto della condivisione. Si condividono i viaggi in macchina con BlaBlaCar, si affittano gli spazi di Co-working e si mangia a casa degli altri. Ma cosa vuol dire cenare in un Home Restaurant?
Vuol dire partecipare ad un momento conviviale in cui ci si puo’ trovare di fronte a dei perfetti estranei e magari scoprire di aver conosciuto le persone piu’ interessanti degli ultimi 10 anni; vuol dire poter andare alla toilette senza chiedere il permesso e godere di un clima familiare e di un contesto in cui ci si dà del tu e non del lei dopo i primi 10 minuti; vuol dire incantare un turista e fargli conoscere la città che sta visitando attraverso l’esperienza culinaria in una casa tipica, in cui apprendere usi e costumi del luogo. L’Home Restaurant non è un ristorante e né una casa, ma un po’ tutte e due. E’ la possibilità per un milanese, un romano, un crotonese di trascorrere una serata diversa ed è il piacere p
er i vacanzieri di inserire nel loro itinerario di viaggio la frase: “3°giorno-cenare in un Home Restaurant”. Oggi esistono in Italia, non solo dei ristoranti a casa, ma anche delle piattaforme social come Gnammo.it o NewGusto.it, in cui è possibile proporre delle cene social. Si cena a casa d’altri per curiosità e perché di base si è entusiasmati da un grande esperimento sociale che è mescolare la gente a tavola. Gli Home Restaurant non vogliono sostituirsi ai ristoranti tradizionali, ma affiancarsi come diversivo sociale e culturale in un’ottica opposta. Ci sono delle regole infatti da rispettare, per esempio: lavorano su prenotazione e non è fattibile che qualcuno si presenti senza avvisare, propongono una cena per sera e i posti a tavola sono limitati. Chiariamo anche le cose dal punto di vista fiscale: gli Home Restaurant devono essere intesi come cene private in casa, pertanto, non sono necessarie comunicazioni varie del settore, tuttavia, è opportuno acquisire i certificati sanitari adatti, che competono quando si ha a che fare con la manipolazione di cibo e stare attenti ai compensi ricevuti, perché lo Stato italiano consente l’esenzione dalla p.iva fino a 5000 euro per le attività occasionali. Anche se infrango le regole del galateo, non mi resta che augurarvi “Buon Appetito” e dirvi che se fate un salto in Calabria a Crotone, suonate al “Salotto” per una cena dai sapori tradizionali in un’atmosfera country che vi rilasserà. Vi lascio i link dei social network di riferimento per seguire gli eventi.

https://www.facebook.com/pages/Il-salotto-Home-Restaurant/
https://twitter.com/IlsalottoKr2015
Veronica Otranto Godano

 

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