Mentre la Cina annuncia che ridurrà le sue emissioni di carbonio di oltre il 65% entro il 2030 e Joe Biden si è impegnato a far rientrare gli USA nell’accordo di Parigi appena inizierà il suo mandato, Focus pone il tema del Climate Change al centro della serata di mercoledì 16 dicembre, con due documentari in prima visione assoluta, in onda a partire dalle ore 21.15.

La rete tematica dedicata alla divulgazione diretta da Marco Costa fa il punto sul cambiamento climatico proponendo, prima, «Previsioni meteo e clima impazzito: una corsa contro il tempo» e, a seguire, «La storia tra i ghiacci: il viaggio della Nanuq».

Tra inquinamento e riscaldamento globale, caratterizzati da aumento della temperatura media globale e fenomeni atmosferici estremi, come alluvioni, siccità, desertificazione, scioglimento dei ghiacci, innalzamento degli oceani, ondate di caldo e di freddo, il Pianeta e i suoi abitanti sono sempre più a rischio di sopravvivenza. Secondo la comunità scientifica, le cause dell’escalation sono imputabili soltanto all’uomo e sono principalmente causate dalle emissioni nell’atmosfera terrestre di crescenti quantità di gas serra.

«Previsioni meteo e clima impazzito: una corsa contro il tempo» è interamente incentrato sulle innovazioni tecniche e metodologiche introdotte dalla meteorologia negli ultimi anni, allo scopo di rendere le previsioni più precise e, al contempo, più rapide e puntuali nel rilevare la formazione di fenomeni violenti, che comportano un impatto devastante sulle infrastrutture, con conseguenze spesso mortali per gli uomini.

Per tenere sotto controllo il global warming sono state realizzate navi meteo, palloni sonda, droni sottomarini, satelliti e costellazioni di satelliti in grado di coprire ogni area del pianeta, con un livello di definizione e di dettaglio impressionante. Infine, l’apporto dell’informatica, che permette non solo di compiere simulazioni efficaci circa l’evoluzione e le conseguenze dei fenomeni in atto, ma anche uno scambio puntuale delle informazioni tra meteorologi di tutto il Pianeta.

«La storia tra i ghiacci: il viaggio della Nanuq» offre immagini di suggestiva bellezza e momenti avventurosi ed estremi, tra incontri con gli orsi bianchi e inconvenienti dovuti a pericolose secche.

 

Il documentario è la cronaca della navigazione intrapresa da un gruppo di scienziati italiani e francesi a bordo di una barca a vela, la Nanuq, lungo quel Passaggio a Nord Ovest che lo scioglimento delle calotte polari ha oggi reso praticabile anche per imbarcazioni di piccole dimensioni: «come navigare nell’Adriatico» afferma, infatti, una delle ricercatrici a bordo.

La missione aveva finalità scientifiche e storiografiche: la prima ha studiato la penetrazione dei raggi cosmici e la presenza di plastiche, sopra e sotto la superficie dell’oceano; la seconda dà conto del tentativo di localizzare in profondità il relitto del dirigibile Italia, di Umberto Nobile, oltre a spiegare una serie di fenomeni di grande interesse scientifico ed ecologico: dall’impatto dei raggi cosmici sulla formazione di fronti nuvolosi e, quindi, sul livello delle precipitazioni, ai cambiamenti nelle correnti in virtù del riscaldamento delle acque dell’Artide, fino all’ingresso della plastica in tutti gli anelli della catena alimentare marina.

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