Nel ricordo del valoroso magistrato Girolamo Tartaglione , alla presenza delle più alte cariche delle Autorità Giudiziarie quali la Corte Suprema di Cassazione Ambra Minervini , Anna Maria Vessichelli   Giorgio Fidelbo , Fulvio Baldi e della Corte Costituzionale Dott. Stefano Amore e delle più alte cariche dello Stato, Onorevole Dott.ssa Simonetta Matone , già Sostituto Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Roma , magistrato combattiva e coraggiosa in prima linea e dell’Europarlamentare Dott.ssa Caterina Chinnici , già magistrato la più giovane in Italia ad assumere tale funzione . Nel corso della commemorazione c’è stata una interpretazione autentica da parte del Direttore Artistico Vincenzo Bocciarelli dando voce con entusiasmo e slancio alla lettura originale dal titolo  “SPERANZA, VIRTU’ BAMBINA”! Per annoverarla occorre fare riferimento alle sue parole :” 

..la speranza vede ciò che ancora non è e che sarà.

Lei ama ciò che ancora non è e che sarà.

Nel futuro del tempo e dell’eternità.

(Charles Peguy – Il Portico del Mistero della Seconda Virtù)

Ring the bells that still can ring

Forget your perfect offering

There is a crack in everything

That’s how the light gets in.

(Leonard Cohen – Anthem)

Charles Péguy, scrittore, poeta e saggista francese, pubblicò nel 1911 il poema “Il Portico del

Mistero della Seconda Virtù”, opera ad una sola voce nel quale un’immaginaria Madame Gervaise

spiega ad una giovane Giovanna d’Arco la forza e la singolarità della virtù della speranza. Nelle

prime, straordinarie pagine, Péguy paragona le tre virtù teologali, creature di Dio, a tre sorelle:

la Fede, una sposa fedele; la Carità, una madre amorosa; la Speranza, una piccola figlia da nulla,

“venuta al mondo il giorno di Natale dell’anno scorso”. E s’avanzano, le tre sorelle, la bambina nel

mezzo che quasi non la si guarda e non ci si fa attenzione, e si crede che siano le due grandi a

tirarla. Ma non si vede il contrario, che è la bambina a tirare le due sorelle grandi, perché l’una

vede ciò che è, la seconda ama ciò che è, ma la bambina vede e ama ciò che sarà. E fa camminare

le due grandi, che senza di lei sarebbero niente, nel futuro del tempo e dell’eternità. La

speranza guarda oltre la fissità del tempo presente, la speranza è un divenire. E nasce forse

da un’inquietudine, quella del Buon Pastore di fronte alla pecora smarrita, il timore che possa

perdersi e mancare all’appello della sera e che lo spinge a lasciare le pecore rimaste, i cento

giusti restati nell’ovile in Fede e in Carità, per ritrovarla e aiutarla a tornare. L’inquietudine del

Padre Misericordioso. Ferite, fragilità con i loro tremori e brividi, dalle quali zampilla la Speranza

con i suoi fremiti.

Come nella favola delle due anfore: una nuova e perfetta, non perde una goccia d’acqua; l’altra

vecchia, piena di crepe e fessure dalle quali l’acqua scivola via in gocce, continuamente, lungo

la strada che il contadino percorre ogni giorno per portare l’acqua al suo villaggio. Ma quelle

gocce faranno germogliare i fiori che il contadino ha seminato al lato del sentiero, quello su cui

sporge, dalla groppa di un asino, l’anfora crepata: “siamo tutti pieni di ferite e screpolature, ma

se lo vogliam, possiamo fare meraviglie! Vincenzo Bocciarelli ha entusiasmato i presenti giuristi autorevoli lasciando nel cuore di ognuno i momenti più belli !

L’Associazione Girolamo Tartaglione presieduta dal professore Avv . Antonino Battiati e l’avv Patrizia Valeri Segretario Generale seguono con passione e vocazione lo sviluppo delle riforme giudiziarie più importanti accompagnati dallo spirito del bene e della funzione sociale dell’avvocato nell’ambito costituzionale !

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