Nicola Pepe racconta come è effettivamente cambiata la sua vita dopo la vittoria di Hell’s Kitchen, il suo disappunto verso il mondo del food televisivo e muove un’arringa molto serrata nei confronti di un “collega”.
Nicola in cosa è cambiata la tua vita dopo Hell’s Kitchen?
Molti pensano che HK mi abbia portato successo e gloria, ma purtroppo non è proprio cosi.
Ad Hell’s Kitchen sei solo un numero, un numero che si deve scontrare poi con la dura vita reale nella quale vieni solo giudicato e a volte anche minacciato, soprattutto sui social spesso succede. Ma il lato positivo è che ho iniziato a viaggiare tanto, e conoscere tante persone, perchè quello che mi ha dato Hell’s kitchen è più uno schiaffo morale per farmi capire che devo alzarmi e iniziare a correre, avendo fame, non solo di pancia, ma sopratutto di vita.
Scopriamo quale è la tua vera concezione di cucina.
La mia concezione riguarda per lo più il rapporto tra cuoco e cibo, ormai un’usanza che a volte passa in secondo piano.
Ho visto tante realtà diverse in cucina e ho conosciuto tanti diversi cuochi e ve lo posso giurare che in molti casi svaniva completamente il legame tra cuoco e cibo, trasformandosi in un processo tal volte macchinoso e freddo, cercando di accontentare i vari capricci dei clienti, che spesso scambiano la figura del cuoco come un servo pagato per fargli da mangiare e basta.
Quando hai maturato questa concezione?
Questa idea è frutto di esperienza in mondi diversi, ma sopratutto ho iniziato a guardare le cose da un differente punto di vista.
Sapete quanto poco rispetto c’è tra cuoco e commensale?!
Quale dovrebbe essere secondo te il prototipo di uno chef?
Non posso dirvi un prototipo preciso di uno chef, ma vi posso dire che una grande guida morale e spirituale me l’ha data Anthony Bourdain , un grande cuoco gastronomo che ha capito il senso del cibo e della cucina, parlando di essa come se fosse una persona fisica anzi una moglie, passando tra sentimenti amorosi e odiosi, sensuali e divertenti. Questa per me è la gastronomia e il mondo della cucina.
Oggi va molto di moda il food in televisione e tanti tuoi colleghi sono anche diventati personaggi pubblici più che mantenere una loro identità professionale. Cosa ne pensi di questo fenomeno?
Questo per me rappresenta un fenomeno da baraccone perché alcuni personaggi televisivi propinano un modello di cucina sbagliato.
Per quale motivo dici questo?
Gli chef in tv dovrebbero essere un faro per la cucina perché tutti guardano la televisione, quindi non si dovrebbe mai sbagliare o dare linee guida errate al pubblico.
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