Tina
Parotti pittrice ed appassionata d’Arte contemporanea, apre nel 1999 la sua
galleria a Milano in cui espone, accanto alle proprie, opere di artisti
impegnati nella ricerca di nuovi linguaggi espressivi.
· Nel 2006 apre anche la sua casa-galleria ad Arconate, dove dal 2009 trasferisce tutta l’attività.
· Socia della “Permanente” di Milano espone continuamente in collettive e personali, in Italia e all’estero.
· Sue opere si trovano un po’ ovunque nel mondo, sia in collezioni private che pubbliche.
1) Chi è Tina Parotti artista.
· Innanzitutto non mi ritengo artista: è un termine troppo impegnativo! Mi sono occupata e dedicata all’Arte da sempre, sia come insegnante , sia come ” artigiana”. Nel corso degli studi mi sono resa conto che la storia dell’arte è il compendio, la summa di tutto il sapere e se questo per me è stata un po’ una rivelazione all’inizio, in un secondo momento mi ha dato maggiore forza per continuare il mio percorso.
·
· 2) Che tipologia di arte segue
Attualmente sono molto interessata all’Arte Contemporanea , in particolare alla Pittura, senza tralasciare la scultura, la fotografia, l’ architettura e la Poesia! Tutto e’ armonia e tutto è poesia…
3) Da
chi si sente ispirata?
· Dai GRANDI che ci e mi hanno preceduto nel tempo e dei GRANDI che si elevano oggi sui contemporanei . Mi incuriosiscono i nuovi linguaggi espressivi, le nuove tecnologie, i nuovi materiali con cui gli Artisti si esprimono. E mi piace sperimentare!
Da anni sono attratta dalla pittura materica e cerco di rappresentare le mie emozioni con spatolate di materia colorata. La mia pittura è un mix di figurativo (non l’ho ancora lasciata o c’è un ritorno?) con segni gestuali.
4) Cosa vuol rappresentare la sua arte?
Me
stessa, con le mie emozioni, i miei sentimenti, i miei sogni…come del resto
fa ogni bravo “artigiano” con i mezzi che ha a disposizione ( il
cantautore, il regista cinematografico o teatrale, il musicista, ecc.)
5) Perché
artista? Si nasce o si diventa?
· Cerco di rispondere: è difficile per me spiegare perché dipingo. Me lo sento “dentro”, so che devo prendere i colori e”buttare” sulla tela(o carta o altra base di supporto) quello che sento nel mio profondo. Occorre esercizio come in tutte le discipline ma sono convinta che c’è in ognuno di noi la predisposizione per un’arte ben definita.
6) Essere stata scelta per l’Expo … dal Museo Macia cosa significa per lei?
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