“Credo che se Nadia ci vedesse fare quello che stiamo facendo si ammazzerebbe dalle risate! A un anno di distanza stiamo per farvi vedere qualcosa per cui non siamo assolutamente attrezzati, perché in questo speciale dedicato a Nadia parleranno tutte le persone che hanno lavorato con lei, che normalmente stanno dietro la telecamera non sanno stanno qui, dove sono seduto io e dove non sappiamo stare, ossia davanti… Questa cosa che ci costa moltissimo, come vedrete, la facciamo solo per lei”.
Con le parole di Davide Parenti, che prima l’ha voluta come inviata e poi come conduttrice, si apre domani, in prima serata su Italia1, “Le Iene per Nadia”, la puntata speciale che la grande famiglia de “Le Iene” ha scelto di dedicare a Nadia Toffa, la nota giornalista scomparsa un anno fa. Un ricordo commovente ma anche divertente, in condivisione con il pubblico che non ha mai smesso di manifestare affetto e stima nei confronti della grande “guerriera”.
“Le Iene per Nadia”, fatto da Davide Parenti e Max Ferrigno, è un omaggio con contenuti inediti, ricordi, interviste, racconti e immagini che ripercorrono momenti della vita lavorativa di Nadia: dal primo servizio realizzato in cui vestiva i panni dell’inviata, alla sua prima conduzione, dalle prime apparizioni in tv fino alle ultime, momenti di gioia e spensieratezza ma anche testimonianze di chi ha vissuto da vicino la sua malattia.
Rivedremo estratti di servizi realizzati da Nadia che, a livello mediatico, suscitarono più clamore: la storia di Gabriella Mereu, la dottoressa miracolosa che utilizzava un pendolo “magico” per guarire i pazienti da ogni malattia (2015); l’inchiesta a difesa del “Made in Italy” per cui Nadia volò fino a Pechino e alcuni momenti del ritorno in onda di questa prima edizione senza di lei. La toccante intervista in cui si raccontò, senza veli, a Silvia Toffanin per Verissimo (2018), e il premio che vinse come migliore giornalista tv dell’anno (2015) grazie al reportage, realizzato con Gaston Zama, sulle violenze del califfato; il servizio in cui provò la “dieta Mima Digiuno” del Prof. Valter Longo e la partecipazione allo show “Vi dedico tutto” di Biagio Antonacci in cui fecero una visita improvvisata a Eros Ramazzotti.
Autori e addetti ai lavori che hanno lavorato con lei e che l’hanno amata raccontano aneddoti e ricordi su quanto capitava sia davanti che dietro le quinte. Dallo scherzo a Teo Mammucari in cui Nadia avrebbe dovuto farlo innamorare (2013) a Celebrity Games (2012), le olimpiadi sportive a cui hanno partecipato vari personaggi televisivi delle trasmissioni Mediaset; dai racconti divertenti sul suo modo atipico di parlare con chiunque mantenendo la distanza di un solo centimetro, alla puntata dello show condotta insieme a Fedez e J-Ax; dall’intervista al suo primo amore cinematografico Terence Hill (2018) che poi le regalò una ciotola autografata dove mangiare i fagioli, alle partecipazioni a Caduta Libera, lo show di Gerry Scotti e al Maurizio Costanzo Show.
Fino ad arrivare allo storico 1°ottobre del 2019 quando “Le Iene Show” tornarono in onda dopo la sua scomparsa. Un momento indimenticabile quello della prima puntata senza Nadia che portò alla reunion di 100 Iene per lei, dove parteciparono tra gli altri Afef, Claudio Bisio Enrico Brignano, Alessandro Cattelan, Geppi Cucciari, Luciana Littizzetto, Enrico Lucci, Luca e Paolo, Simona Ventura, Fabio Volo. Un’unica grande famiglia pronta a stringersi nell’abbraccio più caloroso, prima di tornare in scena. Entrarono in studio tutti i personaggi che avevano vestito i panni da Iena e in quell’occasione indossarono di nuovo la “divisa”. Poi Alessia Marcuzzi le dedicò un commovente ricordo.
Max Ferrigno, che insieme a Davide Parenti organizzò la reunion, racconta: “Abbiamo pensato a lungo come ripartire senza Nadia ma, con un po’ di fortuna abbiamo fatto una prima puntata molto bella. Non credo ci possa venire una cosa ugualmente bella se la riprovassimo altre mille volte e la cosa ancora più magica è che sono venute persone che Nadia non l’avevano mai nemmeno incrociata ma hanno capito che senza di loro, senza le loro conduzioni, senza i loro servizi, senza la loro storia, Nadia non sarebbe diventata quello che è stata”. E, sul discorso che fece la Marcuzzi a nome di tutti, afferma: “Alessia prima del suo discorso di apertura di questa prima puntata era davvero emozionata, si sentiva addosso una responsabilità molto grossa perché non voleva rappresentare il dolore di tutti. In quell’occasione è stata davvero molto brava”.
“Erano tutti nomi di primo piano della televisione italiana, non c’era quindi la volontà di provare quel momento con loro perché si voleva lasciare l’emozione e la spontaneità del momento – commenta il regista Antonio Monti – per cui abbiamo lasciato che il flusso delle persone entrasse in studio. È stato un momento storico e allo stesso tempo emozionante, un saluto corale che fondamentalmente non aveva nulla di preparato”.
“Una volta mi chiamò Biagio Antonacci, mi disse che voleva fare una cosa che non fosse solo un concerto, ma anche un racconto della sua vita. A me venne immediatamente in mente le, e si scatenò subito una grande empatia tra loro due”, sono le parole del regista Roberto Cenci.
Infine, il pensiero di tutte le persone che lavorano a Le Iene dedicato a Nadia: “Forse ora qualcuno potrebbe pensare che hai perso, ma chi ha vissuto come te, non perde mai”.
I momenti più significativi dei dieci anni di carriera di Nadia vengono così raccontati nello speciale, tra immagini dei servizi e ricordi di chi le era a fianco.
2009: Il primo servizio da inviata
Nadia Toffa realizzò con l’autore Riccardo Festinese il suo primo servizio che ricorda: “Aveva questa pettinatura pazzesca e parlava un bresciano insopportabile che cercavamo di strapparle via! Il capo (Davide Parenti, ndr.) mi disse, prendi questa qui e falle fare questo pezzo”.
Sempre su quello che fu il suo primo servizio in onda l’autore Filippo Casaccia afferma: “Quando il suo primo servizio ha funzionato, è stata inarrestabile!”
2011: La prima vera aggressione a Nadia
“Lei ha pianto ma non ha voluto che il suo pianto fosse messo all’interno del filmato, considerandola una propria debolezza” racconta l’autore Marco Fubini. Era il 2011 e in quell’anno a condurre lo show c’erano Ilary Blasi, Luca Argentero ed Enrico Brignano che, durante la diretta, tolsero a Nadia il collare cervicale che aveva intorno al collo, acclamando il coraggio che aveva dimostrato durante quella prima aggressione.
“Le aveva prese da 4 uomini e aveva capito che il lavoro che aveva iniziato a fare, non dà moltissimo, era un lavoro pieno di pericoli” – commenta così Davide Parenti l’accaduto.
“Era quella semplicità che faceva star bene” racconta l’autore Riccardo Spagnoli, ripensando a uno dei tanti momenti di ilarità e scherzo vissuto in redazione.
2013: la prima volta a Taranto per l’Ilva e l’impegno per la città
“Era appena uscita la notizia di uno studio epidemiologico dell’Ilva che diceva che a Taranto si muore per colpa dell’incremento di alcool e sigarette. Lei leggendo questa notizia mi dice che non era possibile e che voleva farne un servizio. Mi ricordo che dal primo incontro con il primo ragazzo intervistato ci fu un grande amore per la causa” ricorda Riccardo Spagnoli (autore) parlando di quel servizio realizzato con Nadia.
Nacque così il grandissimo impegno della Iena a sostegno della città e dei suoi abitanti, iniziato documentando le nubi tossiche che si alzavano dall’azienda e le malattie che hanno causato a chi lavora e abita lì attorno. Un
impegno talmente grande che ha portato Nadia ricevere la cittadinanza onoraria di Taranto, seguendo una proposta partita proprio dai cittadini con appelli e messaggi social, per i numerosi servizi dell’Ilva e sull’emergenza inquinamento in città. La Iena aveva incontrato più volte i cittadini, parlato con le famiglie e i bambini, e ascoltato e raccontato le storie di chi si era trovato a combattere contro il cancro. Nel 2017 Nadia è stata anche madrina della campagna “Ie Jesche Pacce Pe Te”, realizzata dal gruppo “Amici del Mini Bar” del quartiere Tamburi di Taranto e ha dato grande risalto alla raccolta fondi – tramite la vendita di magliette che recitavano quello slogan – destinata alla realizzazione del reparto di pediatria dell’Ospedale Santissima Annunziata di Taranto. Il 25 settembre 2019, grazie a una petizione firmata da più di 90mila persone, il reparto di oncoematologia pediatrica dell’ospedale Santissima Annunziata è stato a lei intitolato.
2013: l’inchiesta sulla Terra dei Fuochi
Tra le sue inchieste più note anche quella realizzata con l’autore Marco Fubini sulla Terra dei Fuochi, nella quale la giornalista spiegava, attraversando i luoghi contaminati tra Caserta e Napoli, quanto marcio ci fosse in quelle terre, e l’entità del danno. Mostrò come il cibo coltivato in quelle terre fosse contaminato e reso tossico a causa dello sversamento di rifiuti accumulatisi nel corso degli anni, provocando di fatto l’innalzamento del tasso di mortalità, soprattutto infantile. Per quel servizio parlò anche con Carmine Schiavone, il boss dei casalesi, poi pentito, che le raccontò alcuni terribili retroscena sul modus operandi degli agricoltori. Fubini ricorda la nascita di quell’inchiesta così: “In quell’anno tutta la televisione italiana ha parlato della Terra dei Fuochi e in quella stagione noi eravamo tra i primi ad occuparcene. Era un problema comune perché quello che veniva coltivato in quelle terre andava a finire su tutte le tavole”.
2016: Il servizio sulla medicina non convenzionale e Eleonora Brigliadori
Il 2016 fu l’anno in cui la giornalista, tra gli altri servizi, mostrò i metodi “da santone” con cui la showgirl Eleonora Brigliadori sosteneva di poter allontanare le malattie attraverso il “metodo Hamer” che si basava sull’autoguarigione attraverso la mente. Durante le riprese del servizio la Brigliadori, infastidita dalle domande della Iena, le sferrò un colpo per allontanarla.
Open Space:
“OpenSpace” – la sua prima esperienza da conduttrice in studio – è stato il primo social talk della televisione italiana, un mezzo diretto fra il pubblico e i vari personaggi dello spettacolo, della politica o dello sport invitati in studio a rispondere a domande dirette formulate in rete, tramite il sito web del programma dai telespettatori. La Toffa intervistò, tra gli altri, Luigi Di Maio, Matteo Salvini, Roberto Saviano, il Prof. Umberto Veronesi, lo chef Joe Bastianich e Raffaele Sollecito.
2017: Tutti con il fiato sospeso per Nadia
All’interno di questo speciale “Per Nadia” rivedremo anche il momento in cui, dopo il primo malore, il grande pubblico rimase con il fiato sospeso per quanto accaduto alla Iena. Era il 2 dicembre 2017 e Nicola Savino, Matteo Viviani e Giulio Golia diedero la notizia in diretta. Poco prima delle 13.00 arrivò in redazione una telefonata in cui dissero che Nadia era svenuta all’interno della hall di un albergo di Trieste, città in cui l’inviata era a girare un servizio per lo Show. Soccorsa immediatamente e trasportata in ospedale, avvisarono che il suo era un “codice rosso”.
Max Ferrigno, autore della trasmissione, ricorda quel momento: “Dopo il primo malore, siamo arrivati all’ospedale di Trieste e lei si è svegliata. Per tranquillizzare un po’ tutti, ovviamente il primo pensiero di Nadia era per la mamma e per la sua famiglia, abbiamo fatto una fotografia (si riferisce alla foto che ritrae il gesto di “vittoria” che divenne virale nel giro di pochi minuti, ndr.). E mi ricordo che con lei ridevamo perché mi diceva: “ma pensa se devo fare una fotografia facendo la “v di vittoria” che prende un milione e mezzo di like. Sono la nuova influencer!”
2017: La prima intervista dopo il malore
Il racconto delle ultime settimane della Iena dopo il malore Davide Parenti le commenta così: “In realtà queste due dita a “v” non furono una vittoria ma l’inizio della malattia vera di Nadia. Il giorno dopo la trasferimmo da Trieste a Milano con un elicottero e dopo due giorni venne urgentemente operata. Lei ovviamente vedeva “Le Iene” in televisione e voleva tornare, come un bambino vuole tornare a giocare, però i medici dicevano che non era assolutamente possibile per cui, per dare una risposta a tutti, organizzammo a casa sua questa intervista”. In quell’intervista Nadia dichiarò: “Io non ricordo il malore, ma mi ricordo l’ambulanza. Nella mia vita non l’avevo mai presa. All’inizio ho pensato fosse successo un incidente perché sentivo un’ambulanza, ma dopo un po’ mi sono resa conto che forse sentivo la sirena un po’ troppo vicina. Quindi ho realizzato e mi sono detta: ‘Vuoi vedere che è la mia ambulanza?’… Ero lucida, ma non mi sono resa conto di ciò che stava accadendo, della gravità. Nessuno sapeva cosa avessi. Stare in ospedale ti riporta un po’ al succo delle cose…rivaluti anche la fisicità, le cose basilari”.
Dopo questa intervista ci fu la pausa natalizia e “Le Iene” tornarono in onda i primi di febbraio e con loro tornò in onda anche la giornalista che, per quell’occasione decise di raccontare al mondo, quello che ancora nessuno sapeva. Seduta al centro della scrivania, tra Nicola Savino e Matteo Viviani, Nadia parlò del suo male. “Quel momento era talmente inaspettato che ricordo che Matteo e Nicola erano completamente di profilo, proiettati verso Nadia, ignari di quanto lei stesse per raccontare”, ricorda Antonio Monti, regista della trasmissione.
2018: la dedica di Jovanotti
“Un mese dopo questo suo ri-debutto televisivo, il male che aveva colpito la Toffa, tornò facendo diventare necessario un secondo intervento – ricorda Davide Parenti – Nadia lo affrontò e dopo pochi giorni era già sul palco di Jovanotti, a sgambettare con lui”. L’inviata e Nicola Savino avevano fatto un’incursione sul suo palco durante il concerto, costringendo l’artista a indossare i panni da Iena e a rispondere ad alcune domande sul “come si fa”. In quell’occasione Lorenzo Jovanotti le dedicò, prendendola anche in braccio, “Una ragazza magica” e “Bella”, due delle sue canzoni più conosciute.
2019: Le ultime apparizioni in tv
Davide Parenti “E poi ci fu l’ultima puntata che riuscì a fare, il 5 maggio del 2019, che corrisponde anche all’ultima volta in cui, molti di noi, l’hanno vista. Lei normalmente entrava in scena camminando, però non riusciva più a farlo, per cui, con le telecamere spente, l’aiutammo a raggiungere il centro del palco. Partì il balletto e lei era presente, non in grado di muoversi, ma in grado di sorridere”.
“Ricordo Nadia nell’ultimo periodo, ogni settimana, ogni puntata, era sempre più difficile per lei. Si era anche ipotizzato di cominciare la puntata in maniera più tranquilla, tutti seduti al banco, ma lei si è sempre rifiutata, ha sempre voluto fare l’ingresso ballato” ricorda il regista Antonio Monti.