Intervista concessa da Fabio Rondinelli a Maria Vittoria Corasaniti
Come ti sei avvicinato a questo mondo e cosa ti ha spinto?
“È stato il fato ad operare sulla mia carriera, attraverso la telefonata di un mio amico, il quale aveva giocato con me a calcio, chiedendomi di partecipare insieme a lui ad un concorso di bellezza. Mi disse che avevo poco tempo per decidere, un ragazzo si era ritirato, lui si ricordò della mia fisicità e pensò di contattarmi, accettai e da quel giorno la mia carriera è stato un crescendo. È iniziato tutto per gioco, ma d’indole ero proiettato e pronto ad affrontare questo mondo, l’esperienza maturata durante il concorso, è servita a capirlo. Il concorso di bellezza in questione, è ‘Mister Italia di Marastoni’, dove io ho vinto tutte le selezioni regionali della Calabria, giungendo alla finale nazionale di Pescara.”
Proprio sui concorsi di bellezza, attualmente ce ne sono moltissimi, a riguardo, i ragazzi sono confusi e scegliere diventa difficile, vogliamo un po’ fare qualche precisazione e chiarimento?
“E’ vero ci sono tanti concorsi di bellezza che non servono a nulla, occorre partecipare a quelli qualificati, solo quelli che hanno delle credenziali danno la possibilità di entrare nel mondo dello spettacolo. Lo insegna la storia, Sophia Loren venne notata grazie ad un concorso di bellezza, Gabriel Garko, Massimiliano Morra. Questi concorsi avendo giurie qualificate anche se non vinci, ti permettono di farti notare da addette ai lavori. Per un ragazzo di provincia che non ha esperienze in questo settore, recarsi a Milano senza punti di riferimento è come andare in una giungla, ti senti veramente spaesato. Lo stesso discorso vale per i reality, per ‘Uomini e Donne’, servono per farsi notare, ma poi occorre studiare e crearsi il proprio spazio.”
Visto il tuo percorso artistico, ma soprattutto la tua posatezza e profondità d’animo, hai sempre scelto di percorrere la strada più ardua ma seria, la quale poi ti ha dato molte soddisfazioni. Vorrei cogliere l’occasione, per poter delucidare le idee a tutte quelle persone che si accingono, verso il mondo dello spettacolo in maniera sbagliata, scegliendo la strada più facile e adagiandosi al primo piccolo successo….
“Io ho fatto sempre una battaglia a riguardo, non mi piace chi sporca questo lavoro, io so la strada che ho percorso per giungere fino a questo punto della mia carriera. Essendo cresciuto in una famiglia dall’animo nobile, ho cercato sempre di preservare la mia identità, personalità integra e forte, dimostrando di essere sempre una persona seria, per non deludere me stesso e i miei cari. Conosco bene i miei sacrifici, non mi è mai stato regalato nulla, quindi quando sento che alcuni ragazzi dopo aver fatto una sfilata, sostengono di essere modelli, mi irrito un po’. Oppure partecipano al programma ‘Uomini e Donne’ e si sentono arrivati solo perché fanno serate, senza cercare una crescita artistica, vorrei sottolineare che riguardo a ospitate e tutto ciò che ruota intorno, non è la redazione che si occupa di tutto ciò. Si montano la testa facilmente, utilizzando il programma come un ufficio di collocamento, quelli sono finti personaggi che non possono essere dei punti di riferimento per chi vuole avvicinarsi a questo mondo.”
Cosa ti piace di questo lavoro?
“Mi ha sempre affascinato il mondo del cinema e delle fiction, sono sempre stato un cultore di film, qualsiasi genere. E’ un lavoro molto introspettivo, riesce ad estrapolare qualcosa che tu hai dentro e che non hai mai esternato, questo accade già nel momento in cui inizi a studiare recitazione. Ti faccio un esempio, se in una scena devi piangere, non è carino dirlo ma per farlo, inevitabilmente devi andare a cogliere dentro di te, le cose che ti hanno fatto star male, quindi rappresenti la realtà. La cosa che più mi affascina di questo lavoro, è la possibilità di avere un occhio fuori e uno dentro a me stesso, spesso la vita di tutti i giorni, ci porta a chiuderci per non stare male, per non soffrire. Penso di essere una persona che ha qualcosa da raccontare, non voglio peccare di presunzione, però non mi sento di avere una personalità scontata, ho vissuto a 360°, in passato ho sofferto a causa della morte di mio padre, i miei occhi hanno visto la sofferenza della sua malattia, essa a volte è peggio della morte. Questo lavoro non so dove mi porterà, spero lontano, la vita è già incerta, figuriamoci questo mestiere, io continuerò a studiare ed a mettercela tutta, in ogni caso mi ha aiutato a non stare male, mi ha permesso di mantenere la testa impegnata. Inoltre adoro viaggiare, il mondo della recitazione e della moda, permettono di conoscere nuovi luoghi, di approfondire la storia, usi e costumi dei posti che visito.”
Dopo il concorso Mister Italia?
“Dopo il concorso di Mister Italia di Marastoni, sono entrato nel mondo della moda, sono stato notato da diverse griffe milanesi, ed ho lavorato a Milano e Firenze.”
Dalla moda al mondo della fiction?
“In concomitanza alle sfilate mi sono riavvicinato ai concorsi di bellezza, ed ho vinto ‘Mr World Italy’ ossia ‘Mister Mondo Italia’ che, funziona come Miss Italia nel Mondo ed ho rappresentato il nostro Paese nella finale a Londra.”
Il passaggio in tv?
“Il passaggio in Tv è avvenuto grazie al concorso ‘Mr World Italy’, il concorso essendo serio mi ha portato a fare una serie di ospitate in televisione, una delle più autorevoli è stata la partecipazione alla puntata speciale vip della domenica del programma di Paolo Bonolis ‘Avanti un Altro’, ho preso parte a quella in cui il tema era le eccellenze italiane, avendo rappresentato l’Italia a Londra, ecco giustificata la mia presenza.”
Come nasce la tua carriera nel mondo della recitazione?
“Dopo aver preso parte alla puntata di ‘Avanti un Altro’, sono stato notato da diversi talent scout, ho iniziato a sostenere diversi casting, fino ad arrivare alla mia prima fiction, ossia ‘Un Medico in Famiglia’, in cui interpretavo Luigi il fidanzato di Albina, Clizia Fornasie bravissima sia come attrice che come persona. Dopo aver conosciuto Raffaele La Rocca, sono entrato a far parte della ‘Fcs Management’, attualmente è lui il mio manager, mi fido di lui perché è sincero, leale. Nel mondo dello spettacolo si rischia sempre di trovare persone che ti illudono, che creano false illusioni e speranze, invece Raffaele La Rocca è concreto, non ha maschere, ragion per cui è diventato anche un mio caro amico, lo stimo molto.”
Da un Medico in Famiglia a Mediaset…
Si, con ‘Onore e Rispetto4’, a breve andrà in onda ‘Non è Stato mio Figlio’ sempre su canale5, stiamo aspettando che esca anche ‘Ignoti Autori del Delitto’, un film di denuncia, racconta una storia vera, tratta dal libro ‘Operazione Penelope’ del magistrato Raffaele Cantone.
Parlami un po’ di te, come ti descriveresti?
“Una persona molto determinata, ma è una qualità che non puoi non avere se fai questo lavoro, ambizioso ma semplice, per capire questo aspetto del mio carattere, puoi visionare la videointervista che mi è stata fatta da ‘Tg Costume e Società’. All’epoca, anziché farla a Roma dove abito ancora oggi, visto che in concomitanza dovevo scendere in Calabria, chiesi di poter girare le riprese a Catanzaro, per poter dimostrare chi è realmente Fabio. Sono venuti a casa, non ho voluto mostrarmi in canotta mentre mi allenavo, né in piscina, poiché il mio reale obiettivo era mettere in evidenza il mio lato interiore e non il mio fisico. Li ho portati a anche a casa di mia nonna, sono venuti con me quando sono uscito per andare a trovare i mie amici. Sono molto genuino, quando sono a casa mi presto a svolgere anche mansioni manuali, spacco la legna, taglio le siepi ecc.., adoro il contatto con la natura queste sono attività a cui non rinuncerei mai durante il tempo libero, perché sono legati alla tradizione familiare. Per me la figura ed il ruolo dei nonni, è molto importante, sono la nostra memoria storica, sono molto preziosi i loro racconti, vorrei tanto che tutti soprattutto i giovani, imparassero ad ascoltarli. Personalmente conosco tutta la storia della mia famiglia, quella di mio padre, di mia madre, dei miei nonni e anche dei bisnonni. Nel momento in cui mi capita di interagire con persone di una certa età, divento come una spugna, inizio a porgli domande, starei ore ad ascoltarli.”
Ci parli dello stage con il maestro Albertazzi?
Sono stato selezionato da curriculum, a fare un laboratorio con il maestro Albertazzi, alla fine del quale ci ha permesso di stare con lui sul palco, non per recitare ma ci ha sottoposti a delle interviste, in scena durante l’Amleto. Giorgio Albertazzi è la storia del teatro e del cinema italiano nel mondo, è stato bellissimo poter apprendere da lui, è stata una grande soddisfazione. Si è svolto a Reggio Calabria presso il ‘Teatro Cilea’, dal 21 al 23 ottobre, con lezioni condotte personalmente dal maestro Albertazzi, il tema del laboratorio: ‘Amleto Siamo Noi’. Si è concluso domenica, con la sua rappresentazione teatrale dell’Amleto di Shakespeare, sempre al Teatro Cilea incluso nella rassegna ‘Alziamo Il Sipario’ . Il maestro ci ha stregati, sia per la sua bravura professionale ma anche per quella personale, la sua grandezza è stata dimostrata e sottolineata, dal fatto che ha voluto condividere il palco con noi allievi.”
Progetti futuri oltre a quelli artistici?
“Mi manca un solo esame per laurearmi, in ‘Scienze dell’Amministrazione’ all’università ‘Magna Grecia di Catanzaro’, questo lavoro mi ha rallentato un po’ gli studi, non è facile conciliare tutti gli impegni, tra moda, allenamenti, recitazione ed annesso studio ecc.”
Sei molto attivo nel sociale, ci parli della tua esperienza?
“Sono stato il testimonial di vari eventi contro la violenza sulle donne, ad esempio a Milano insieme a Ineke Hunziker mamma di Michelle. Sono membro attivo anche di un’associazione di tipo residenziale, l’unica nella zona, ad ospitare e sostenere non solo la donna che ha ricevuto l’abuso ma anche eventuali figli.”
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