Non è un semplice racconto, ma una testimonianza: il brano descrive la caduta, la sensazione di essere imprigionati nell’oscurità, ma soprattutto la forza che, giorno dopo giorno, spinge a rialzarsi, a respirare di nuovo, a ritrovare un senso.

La scrittura è intima ma universale: attraverso parole forti e immagini evocative, l’artista trasforma il dolore vissuto in musica, lasciando che la sua voce diventi quella di chiunque abbia attraversato un periodo simile. “Risorge” non giudica, non dà soluzioni facili, ma accompagna l’ascoltatore in un viaggio fatto di fragilità e coraggio, di cadute e rinascite.

In mezzo all’articolo

Livello: Oro

Il titolo è il cuore pulsante del progetto. Risorge non è solo lui, l’artista, che si rialza dopo il buio: è ogni persona che, nonostante tutto, trova ancora una ragione per alzarsi al mattino, per affrontare il mondo, per credere che esista una seconda possibilità. È una parola che contiene il peso del dolore ma anche la leggerezza della speranza.

Dal punto di vista musicale, il singolo unisce atmosfere profonde e introspettive a una spinta di energia crescente, come una luce che, all’inizio timida, diventa sempre più luminosa. La produzione accompagna il testo con arrangiamenti intensi che esaltano il messaggio: la musica non è solo un contorno, ma il veicolo che rende tangibile la trasformazione da buio a luce.

SE TU FOSSI SUL PALCO DI SANREMO CON CHI VORRESTI CANTARE?

Più che pensare a un nome, mi piacerebbe cantare con chi condivide la stessa visione: trasformare la fragilità in forza, e la musica in luce. Che sia un artista italiano o internazionale, quello che conta per me è l’emozione che arriva, quel momento in cui due voci diventano una storia sola.

VIP FAMOSI CHE TI RAPPRESENTANO OCHE RAPPRESENTANO IL TUO STILE 

Non direi che c’è un solo artista che mi rappresenta, ma piuttosto un insieme di influenze. Mi rivedo in chi mette l’anima davanti a tutto: Damiano dei Måneskin per la presenza, Elisa per la sensibilità, Tiziano Ferro per la verità emotiva, Mahmood per il linguaggio contemporaneo.

Il mio stile nasce da lì: dall’incontro tra poesia e realtà, tra luce e buio.

A CHI TI ISPIRI

Mi ispiro a chi usa la musica come un linguaggio dell’anima, più che come una semplice forma d’arte. Mi hanno sempre colpito gli artisti che riescono a trasformare la loro fragilità in forza: penso a Elisa, Ermal Meta, Ultimo, Tiziano Ferro. Tutti diversi tra loro, ma con una cosa in comune la capacità di arrivare al cuore con sincerità.

Mi ispirano anche le persone comuni, quelle che lottano ogni giorno, che cadono e si rialzano. Le loro storie, i loro silenzi, spesso finiscono nei miei testi.

Credo che l’ispirazione non venga solo da chi fa musica, ma anche da ciò che vivi, da quello che senti e da ciò che ti manca. Io scrivo per mettere ordine nel caos, e per restituire un po’ di luce a chi, come me, a volte si è sentito perso.

SE RISORGE FOSSE UN LOOK COME SAREBBE? COSA INDOSSEREBBE IL MODELLO ?

Se Risorge fosse un look, sarebbe un abito nato dal fuoco: nero come la notte, ma con dettagli che riflettono la luce. Qualcosa che racconta la battaglia e la bellezza di chi rinasce.

SCRIVI PER…?

Scrivo per necessità, è il mio  modo di mettere ordine dentro il caos. Scrivo quando sento qualcosa che non riesco a dire in nessun altro modo: dolore, nostalgia, speranza, paura, ma anche amore e gratitudine. La musica per me è come un rifugio, ma anche una finestra: mi aiuta a guardarmi dentro e, allo stesso tempo, a comunicare con il mondo.

Spesso le canzoni nascono da momenti di silenzio, da una frase che mi resta in testa o da un’emozione che non riesco a lasciar andare. È un modo per dare voce a quello che normalmente nascondiamo.

Le emozioni che mi spingono a scrivere sono quelle più vere e più crude: la solitudine, la voglia di riscatto, la ricerca di luce dopo il buio. Ma anche la speranza — quella che resta, anche quando sembra tutto finito.

In fondo, scrivere per me è un atto di sopravvivenza: ogni canzone è una ferita che si trasforma in qualcosa di vivo, qualcosa che può far sentire meno soli anche gli altri.

C’è UNA STROFA CHE TI RAPPRESENTA DI Più?

Sì, c’è una strofa che sento particolarmente mia:

“Era cenere prima, adesso è un tuono.”

PERCHE’ ASCOLTARTI?

Perché nelle mie canzoni c’è verità.

Non scrivo per piacere a tutti, ma per arrivare a chi sente le cose in profondità, a chi ha attraversato il buio e ha ancora voglia di luce. Ogni parola nasce da qualcosa che ho vissuto, da emozioni reali, senza filtri.

Chi mi ascolta non trova perfezione, ma umanità: paura, forza, fragilità, rinascita. La mia musica non vuole insegnare niente, vuole solo accompagnare, essere lì in quel momento in cui ti senti perso, o in quello in cui finalmente ti rialzi.

Perché ascoltarmi?

Perché, in fondo, non racconto solo la mia storia — racconto anche la tua, quella parte di te che forse non hai mai avuto il coraggio di dire ad alta voce.

Condividi
Starpeoplenews è un membro del Programma di affiliazione Amazon UE, un programma pubblicitario di affiliazione pensato per fornire ai siti un metodo per ottenere commissioni pubblicitarie mediante la creazione di pubblicità e link a Amazon.it