Evento organizzato dall’Università Roma Tre, Casa Internazionale delle Donne, Fondazione Nilde Iotti
Un ‘idea meravigliosa quella di far partecipare tutti i presenti nel GIARDINO – LA MAGNOLIA / CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE. Tutto nasce dalla ricostruzione della storia del primo corpo di polizia femminile . In una cornice tra il passato e il presente e il futuro sono stati affrontati i nuovi orizzonti della dimensione-carcere, dalla prevenzione e repressione dei reati contro la pubblica moralità e il buon costume alla restituzione della reo alla società. Significativi i temi alla presentazione del volume di Liliosa Azara “Un nuovo Corpo dello Stato. La polizia femminile in Italia 1961-1981”  (Viella, 2023). Tutto il dibattito sul complesso rapporto tra corpi e carcere al fine di guardare ai corpi in carcere in una prospettiva multidimensionale, che è orientata dalle implicazioni penitenziarie alla percezione sociale e spirituale della esecuzione della pena.

Nel corso degli interventi non sono mancati temi quali l’’affettività nel carcere, già oggetto di una effettiva proposta di riforma dall’Università di Cassino con l’aiuto della Presidenza del Consiglio regionale del Lazio. Tutto non può essere vanificato nel nulla . Basti pensare che la disanima è partita
dalla casetta dell’affettività, nel carcere femminile di Rebibbia che ha offerto agli operatori del diritto e del sistema penitenziario , spunti di riflessioni volti ad approfondire tutti gli istituti rivolti a garantire il diritto all’affettività nelle carceri italiane con l’aderenza/scollamento del nostro ordinamento penitenziario ai parametri indicati dalla Carta Costituzionale e Convenzionale circa il diritto delle persone recluse alla propria affettività che non può essere in alcun modo lesa ingiustamente. Come ha spiegato Monsignor Vincenzo Paglia- facendo riferimento al sistema carcerario del 1500 e 1600 e all’evoluzione odierna delle carceri italiane -, “l’obiettivo è quello di sviluppare una base empirica su cui costruire una proposta di legge volta allo sviluppo della qualità delle relazioni affettive nelle case circondariali italiane. Durante il convegno , sono stati coinvolti operatori penitenziari, che rappresentano la forza di mantenere vivo quell’ordine di convivenza pacifica tra i vari sistemi .
Molteplici potrebbero essere ulteriori proposte tanto da poter essere essere adottate dal Consiglio regionale del Lazio, per poi essere presentate al Parlamento, in modo tale che lo stesso sia sollecitato con forza da istituzioni importanti che vivono quotidianamente la vita e le criticità delle carceri presenti non solo nel territorio regionale ma in quello nazionale.

Per soffermarci più da vicino sulla discussione del volume CORPI E CARCERE di Liliosa Azara “Un nuovo Corpo dello Stato. La polizia femminile in Italia (1961-1981)” sono intervenuti relatori che rappresentano nella loro vita e nel loro lavoro “ una espressione autentica di dedizione e vocazione alla professione “ ! Autentici nel loro esprimersi in quanto nel loro dire , tutti uniti ad offrire soluzione alle criticità esistenti con grande slancio e motivazione .
Interessante l’intervento di Marisa Malagoli Togliatti, Neuropsichiatra, già ordinaria Facoltà di Medicina e Psicologia presso la Sapienza Università di Roma. Autorevole il contributo di Mons. Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita. Così come decisivo lo sguardo attento di
Riccardo Turrini Vita, Vicecapo Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità Ministero della Giustizia. Inoltre autorevole contributo della Simonetta Matone, Magistrata e Parlamentare, che ha saputo inquadrare in maniera incisiva tutte le problematiche approfondendo con parole decisive e puntuali le criticità presenti a cui bisogna dare una risposta con riforme garantiste e non giustizialiste. Altresì incisivo il contributo di Maria Brucale, Avvocata e componente Osservatorio Carceri Unione Camere Penali. Interessante il contributo del Dott.
Leonardo Circelli, Magistrato presso il Tribunale di Sorveglianza di Roma che ha saputo moderare con entusiasmo e con vivacità l’incontro senza trascurare nessuno dei presenti che vi ha partecipato. Con due giri di domande e interventi studiati e programmati al fine di rendere comprensibile la problematica esaminata ha saputo coinvolgere con passione e determinazione la Casa protetta «Casa di Leda», ASP Asilo Savoia, Il Cortile, il Consultorio di Psicoanalisi Applicata a Roma, Insieme – Leda Colombini- Associazione di volontariato.

a cura di Patrizia Valeri

Condividi