Doom Days, il terzo album dei Bastille, realizzato da Dan Smith con i compagni Kyle Simmons, Will Farquarson, Chris ‘Woody’ Woody Wood e il produttore Mark Crew, è un disco di speranza in questi tempi turbolenti.
Doom Days segna una sorta di cambiamento di percezione rispetto al disco precedente ‘Wild World’.
Registrato lo scorso anno nello studio della band a South London, il nuovo album parla della necessità di evadere. L’ascoltatore è come se fosse trascinato in una serata di divertimento, in cerca di distrazione dall’apocalisse circostante; in Quarter Past Midnight è come trovarsi a cantare sopra le note trasmesse alla radio nel retro di un Uber che viaggia per la città, in 4AM si evoca la compagnia di buoni amici , Another Place racconta di incontri casuali mentre Those Nights è espresso il desiderio di fine serata di stare con qualcuno. Bad Decisions tratta delle cattive decisioni che prendiamo sia personalmente nelle nostre relazioni che collettivamente; Million Pieces racconta di quando ci si trova in una discussione profonda sui problemi del mondo, ma in realtà tutto quello che si vorrebbe fare è divertirsi. Doom Days affronta con ironia le ansie moderne, la dipendenza dal telefono, la dipendenza dalla pornografia, le false notizie e la negazione del cambiamento climatico.
Il suono unico dei Bastille è un pop cinematografico, curioso e mutevole che, nei testi, nasconde argomenti insoliti e fosche realtà. Dopo aver venduto oltre otto milioni di album e con oltre sei miliardi e mezzo di streaming, la band è sempre tra gli artisti più ascoltati al mondo su Spotify. I loro album precedenti hanno debuttato entrambi al primo posto nel Regno Unito e sono stati tra i primi dieci nella classifica statunitense. Il singolo “Happier”, ora certificato platino nel Regno Unito, è stato sei mesi nella top 10 della classifica US Hot 100.
Doom Days è un album pieno di energia e idee. Il suo suono spazia tra il gospel, l’house music e l’R&B e trae ispirazione dal loro acclamato tour Re-Orchestrated. L’album è introspettivo, intimo, politico e forse anche il più ballabile, con brani come Million Pieces e Nocturnal Creaturescostruiti su breakbeats degli anni ’90.
Doom Days è un disco che celebra i legami umani più sinceri e ci spinge a cercare sempre momenti di euforia. E’ un album che inizia nel bel mezzo di un giro in Uber per le strade della città e finisce svegliandosi sul pavimento della cucina con i suoni del nuovo singolo Joy, che vede i demoni dei postumi della vita dissipati da una semplice telefonata di qualcuno di speciale. “Quel barlume di speranza alla fine dell’album dice tutto”, dice Dan. “Il più piccolo gesto umano può tirarti indietro dall’orlo del baratro”.
In occasione dell’uscita di Doom Days, la band ha annunciato nove date in tutto il Regno Unito, in città lontane dal solito percorso turistico. Questi spettacoli unici daranno l’opportunità ai fan di vivere una serata da apocalyptic party, riscaldandoli con un dj set prima di accompagnarli in un viaggio attraverso la narrazione dell’album, che la band suonerà dal vivo dall’inizio alla fine.
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