Si è spento oggi pomeriggio Emilio Fede, all’età di 94 anni, nella residenza sanitaria San Felice di Segrate, alle porte di Milano, dove era ricoverato da tempo. A darne notizia è stata la figlia Sveva, con un toccante: «Papà ci ha lasciato».

Nato il 24 giugno 1931 a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), Fede intraprese una carriera giornalistica che ha attraversato oltre mezzo secolo di storia televisiva italiana. Fede iniziò in Rai nei primi anni Sessanta come inviato speciale, lavorando per otto anni in oltre quaranta Paesi, in un periodo di grande fermento post-decolonizzatore. Divenne conduttore del TG1 e dal 1981 al 1982 ne fu direttore, salvo lasciare la RAI nel 1987 per motivi politici e contrattuali. Nel 1989 passò a Fininvest. Nel 1991, sotto la sua direzione, Studio Aperto fu il primo telegiornale privato a trasmettere in diretta l’inizio dell’operazione Desert Storm. Dal 1° giugno 1992 al 28 marzo 2012 fu direttore e volto del TG4, diventando il più longevo alla guida della testata. Fu un giornalista apertamente schierato, filo‑berlusconiano, amato da chi lo considerava coerente, criticato da chi lo vedeva come un portavoce politico camuffato da giornalista

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