L’architettura è un’arte. Usa le tecniche per generare emozioni e lo fa con il proprio linguaggio fatto di spazio, proporzioni, luce e materiale. Per un architetto la materia è come il suono per un musicista o le parole per un poeta.
Con le parole del grande architetto Renzo Piano recitate a scena aperta da Massimo Lopez si apre la sfilata P/E 2014 di Sabrina Persechino. Venticinque capi rigorosamente in seta duchesse, mikado, chiffon e satin, opere d’arte contemporanea, ispirati ai grandi architetti Zaha Hadid, Jean Nouvelle e Renzo Piano, sfilano davanti ad una platea entusiasta, raccolta all’interno del Maxxi – Museo Nazionale delle arti del XXI secolo.
La stilista – architetto Sabrina Persechino affida all’architettura il design della sua collezione. Dall’incontro con i tre architetti contemporanei nasce Haute Concrete, a celebrazione del legame simbiotico tra i materiali che compongono gli abiti, intesi come struttura.
Dall’analisi del Maxxi e del Ponte – Padiglione di Saragozza, ad opera di Zaha Adid, nascono le linee decise, sinuose e parallele che percorrono la silhouette avvolta in un sensuale rosso del raso di seta, e gli elementi reticolare o Baccelli dei capi in bianco.
L’Istituto del Mondo Arabo a Parigi e il Burj Doha nel Quatar di Jean Nouvelle si trasformano rispettivamente nella texture cangiante che assorbe e riflette la luce, e negli schemi geometrici del macramè metallico degli abiti blu indaco in pura seta.
L a struttura verticale del Jean-Marie Tjibaou Cultural Center di Renzo Piano viene enfatizzata dai tagli sulle sete dei bustier, mentre l’ariosità dà vita a gonne e mantelle ampie e le essenze arboree dipingono le sete nelle nuance del verde e del marrone. La piazza coperta e l’Auditorium della Banca Popolare di Lodi, invece, ispirano la lavorazione fatta di resine interne e invisibili, impunture sulla seta.
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