Ospite Matteo Mariotti, “Una storia che sembra un film, ma non lo è”, Mr Marra apre così la puntata di Muschio Selvaggio che sarà disponibile il 5 febbraio alle 12:00.

 

Matteo, il ragazzo che il 9 dicembre è stato attaccato da uno squalo in Australia e ha perso una gamba, dà la sua versione di quanto accaduto, anche con Selvaggia Lucarelli affermando “Sono qui oggi con voi proprio perché so che mi date l’opportunità di parlare apertamente senza tagli”.

Matteo racconta chi è: un ragazzo che finita la scuola ha intrapreso un viaggio in Australia per lavorare e scoprire il mondo. Un giorno, il giorno in cui viene a sapere della morte del nonno, per fare una cosa che faceva sempre con lui decide di andare in spiaggia. Fa una ricerca su internet e trova la 1770 la spiaggia più settentrionale del Queensland in Australia consigliata per surfisti e famiglie. La raggiunge insieme al suo amico Tommaso, entra in acqua, poco dopo si ferma per sistemarsi la pinna e “a un certo punto sento questa fitta, proprio forte e ho detto un pesce pietra… mi giro e vedo questa ombra gigante”. Matteo racconta tutta la scena, con molta lucidità e soprattutto in modo molto dettagliato, tanto che, a un certo punto, Fedez esclama “La mia assistente sta per svenire” e poco dopo “Troppi dettagli Raga, se non volete che vi svengo qui…”. Narra di come, dopo essere riuscito ad allontanare lo squalo, riesce a tornare a riva, della fortuna che il suo amico, essendo infermiere, sapesse come intervenire per fermare l’emorragia, della difficoltà di raggiungere i soccorsi. Si apre un confronto tra Fedez e Matteo sulla paura di morire e sulle conseguenze delle esperienze che avvicinano alla morte. Marra chiede a entrambe se e come sono cambiati. Le risposte di Matteo e Federico sono opposte, Matteo dice di essere completamente diverso, Fedez no e sottolinea, come dal suo punto di vista, essere un sopravvissuto non migliori necessariamente un essere umano, anzi può portare molti problemi psicologici.

Matteo diventa un caso di cronaca non solo per quello che gli è capitato ma anche perché viene aperta una raccolta fondi a suo favore e Selvaggia Lucarelli apre un’inchiesta, scatenando una shitstorm contro il ragazzo ancora in rianimazione. Fedez dichiara “Io non lo nego, a me Selvaggia Lucarelli non sta simpatica, voglio provare, vi giuro, ad analizzare questa cosa con più onestà intellettuale possibile”.

Matteo racconta di quella mattina in cui il medico gli comunica che lo devono operare a causa di una brutta infezione alla gamba e “prendo in mano il telefono e prima cosa che vedo sono tanti tanti tanti, non so dire quanti ma più di migliaia migliaia migliaia e migliaia di messaggi che mi dicevano tu è giusto che stia morendo, tu dovevi morire nella bocca dello squalo…”. Alla domanda di Fedez “Da dove scaturisce tutto questo odio?”. Matteo risponde “Stiamo parlando di quella non giornalista che mi ha voluto scagliare addosso tutto ciò” e alla domanda “Tu sei incazzato nero, vero?” Matteo risponde “Sono incazzato in parte perché non tollero comportamenti del genere, non tollero una falsità del genere su ciò che viene detto perché una persona scaglia tutte queste persone che la seguono contro qualcuno che già sta male, sa che gli farà ulteriormente male ….non puoi mettergli contro un esercito!

Matteo sottolinea, inoltre, più volte che lui con la raccolta fondi non c’entra nulla, al momento in cui è stata realizzata era ancora in rianimazione e che è irritato con Selvaggia Lucarelli perché, pur avendo usato il suo nome, il suo cognome, la sua foto non lo ha mai interpellato e non ha nemmeno risposto ai suoi messaggi.

Vengono lette le parole di Selvaggia Lucarelli, Matteo risponde punto per punto. Proviene da una famiglia benestante? No. Il papà è proprietario di un locale? No. Il papà è proprietario di vari immobili? No. Matteo sottolinea che non gli è mai mancato nulla, ma che certamente non ha i soldi necessari per pagarsi tutte le protesi. Marra asserisce: “In realtà non bisognerebbe fare il conto in tasca al Matteo di turno, bisognerebbe semplicemente capire se l’impostazione della raccolta fondi è corretta, cioè se le richieste sono in linea con quello che effettivamente è la persona X che crea una raccolta fondi perché poi è stato contestato questo. Io dico solo una cosa, a me è capitato anche di apprezzare alcune inchieste di Selvaggia Lucarelli, purtroppo ciò che disprezzo è questa modalità di costruzione un po’ della figura che debba essere istantaneamente etichettabile. Già da poche righe ti ha descritto come un figlio di papà viziato”.

Marra spiega come andrebbe fatta una raccolta fondi e afferma che, oggettivamente, in quella per Matteo ci  sono state delle imprecisioni e che il dubbio da parte di una giornalista è lecito, ma il problema è sempre il tono e afferma “Io chiamo faccio domande chiedo a cosa servono i soldi, se avesse fatto questo sarebbe stata davvero una lavoratrice integerrima, l’avrei fatto anche io come ho già fatto in passato, ma non ha fatto solo questo, ha emesso delle sentenze, ti ha descritto in un modo, poi magari c’ha ragione sei uno stronzo, però non puoi saperlo capisci no? E soprattutto ha utilizzato una comunicazione che va in una direzione precisa e questo è indubbio”.

Si analizza dunque il tono dei testi della Lucarelli: le insinuazioni e le parole scelte che, già in poche righe, portano istantaneamente non solo a etichettare qualcuno ma anche a formulare giudizi morali. Ci si interroga sull’utilità di questo “metodo” ai fini di una seria inchiesta giornalistica soprattutto quando dietro non ci sono figure pubbliche o istituzioni, ma persone comuni.

Fedez assicura che Matteo ha fornito tutte le prove di ciò che ha raccontato e invita Selvaggia Lucarelli a Muschio Selvaggio “Selvaggia noi siamo qua, Matteo è qua, come vedi è sano, lucido, ha delle cose da dirti ed è testimone di quello che tu chiami attività giornalistica. Se tu rivendichi e credi in quello che fai questa secondo me è un’ottima piattaforma, non ci saranno tagli, sarà tutto uncut, se vuoi ti diamo tutte le garanzie del mondo. Noi siamo qua” e poco dopo aggiunge “io credo che una persona che ha fatto della trasparenza, del fact checking, della verità il suo baluardo, secondo me, dovrebbe sedersi a un tavolo pubblicamente e dare delle spiegazioni se no viene un po’ meno tutto il lavoro che ha fatto”.

Marra commenta “Sono curioso di vedere anche come ci descriverà….”

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