Fidapa

Rita Levi Montalcini diceva:

“Le donne hanno sempre dovuto lottare doppiamente. Hanno sempre dovuto portare due pesi, quello privato e quello sociale. Le donne sono la colonna vertebrale delle società”.

La donna nella nostra società riveste molti ruoli, quello di madre, moglie, figlia, lavoratrice, dimostrando di avere una grande forza interiore. È difficile a credersi però oggi nonostante le lotte sociali, vivono numerose discriminazioni, ancora troppo sottile la parità di genere raggiunta. In Iran, in Afghanistan, in Pakistan, e in tanti altri posti, la donna è ancora sottomessa, costretta a fuggire, ad affidare i loro sogni ed il loro destino “ai viaggi della speranza”. In occasione della “Giornata internazionale della donna 2023”, la Fidapa sezione di Crotone ha organizzato la terza edizione “I Talenti delle Donne”, dal titolo: “#noiprotagonistidelfuturo”. Quest’anno è stata dedicata alle vite spezzate dal naufragio avvenuto nella zona di Steccato di Cutro, a tutte le donne sopravvissute, al loro coraggio ed alla loro tenacia. L’evento, presentato dalla presidente della Fidapa di Crotone Teresa Titti Gualtieri, è stato aperto con i messaggi della Presidente Nazionale Fidapa Fiammetta Perrone e delle Presidente Distrettuale Sud Ovest Pina Genua. Sono intervenute: la Commissaria dell’Asp Magna Grecia di Crotone Simona Carbone, l’assistente sociale e blogger Maria Vittoria Corasaniti, a moderare Rosaria Vazzano, ideatrice e fondatrice dell’evento. Con la Dr.ssa Simona Carbone inizialmente si è parlato dell’organizzazione dei soccorsi ai sopravvissuti al naufragio. Vi è stata una risposta di intervento immediata, silenziosa, sobria e competente. Esemplare anche la gestione con i mass media, fin da subito si è cercato di preservare anche la loro privacy, decidendo di emettere bollettini medici. Per quanto riguarda il problema dell’erogazione dei beni essenziali e di assistenza, una criticità è dovuta dalla scarsa capacità di raccolta di informazioni. Da riflettere sul dato forse più importante, da 10 anni vi è una mancanza di investimenti nella sanità calabrese. In tutte le regioni d’Italia si registrano delle carenze di personale medico e di altre figure sanitarie, soprattutto in reparti come la pediatra, il pronto soccorso, rianimazione, ma in Calabria la situazione è ancora più spinosa. Noi la prima cosa che abbiamo tentato di fare in ospedale, prima di parlare di modelli organizzativi e quindi di metterci in linea con quelle che sono le più attuali risposte all’assistenza, stiamo partendo dal mettere in moto la macchina degli investimenti,  dei concorsi”. Esiste una discriminazione multipla nei confronti delle donne disabili, in quanto donne e in quanto disabili. Si è affrontato questo tema con l’assistente sociale e blogger Maria Vittoria Corasaniti, che vive sulla sua pelle questo status. È difficile accettare la realtà, ma purtroppo sono intrappolate in uno stato ostile nella nostra società. Nell’immaginario collettivo la sua figura  viene concepita come neutra, asessuata, in questa prospettiva è molto ostico manifestare le proprie attitudini, la propria personalità. Nei confronti dell’uomo disabile vengono riconosciuti dei Diritti Sociali, negati al sesso opposto, ad esempio il diritto alla genitorialità biologica e surrogata, per molti è impensabile immaginare un’imprenditrice o una manager disabile. In quest’ottica viene paragonata alla donna per così dire normodotata che non può assumere nessun tipo di carriera lavorativa, ma la differenza sta nel fatto che in casa non potendo svolgere lavori manuali, deve vivere in maniera passiva. L’Italia rispetto a tutte le altre nazioni, ha avuto tempistiche molto più lente nel riconoscere i diritti nei loro confronti. Quando è nata la “Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità”, che ha dedicato il capito 6 alla donna con disabilità, nel 2011 si è avvertita la necessità di redigere un secondo “Manifesto sui diritti delle donne e delle ragazze con disabilità”, in occasione “dell’Assemblea Generale del Forum Europeo sulla Disabilità, ed è stato chiesto di tradurlo a tutte le nazioni che avevano ratificato la suddetta convenzione. È dovuta subentrare nel 2016 “Il Comitato Onu sui diritti delle persone con disabilità” per favorire questo passaggio. Gli strumenti a difesa delle donne disabili esistono, ma spesso non vengono attuati.

“Il periodo più roseo ed entusiasmante della mia vita è stato quello vissuto professionalmente nel mondo dello spettacolo, in veste di blogger e organizzatrice di eventi. Vi starete chiedendo il perché?! Il motivo risiede nel mondo in cui veniva riconosciuta la mia professionalità, da donna libera di poter esprimere la propria dimensione. Attori, cantanti, personaggi legati al mondo televisivo hanno affidato a me totalmente la loro immagine, ad una persona il cui aspetto fisico era completamente diverso dal loro. Ho avuto modo di dimostrare il corso della vita non dipende dal modo con cui cammini, ma l’importante è avere un cervello che corre più veloce del corpo. Oggi faccio un lavoro completamente diverso, ossia l’operatore informatico in ospedale, dopo aver vinto un concorso ed aver effettuato due anni di tirocinio formativo. Ogni persona collocata nell’ambiente lavorativo adatto alle proprie competenze può dimostrare di avere un valore aggiuntivo e non limitante”.

A toccare le corde del cuore è stato il balletto “On fire”, rappresentato da Catia Bilotta ed a cura delle socie della Fidapa Angela e Marisa Lizzi e Rossella Crugliano. La serata si è conclusa con il Premio FIDAPA Crotone “Immagine donna”, presentato dalla socia fondatrice del premio Maria Teresa Romeo e conferito alla giovanissima ricercatrice Crotonese Chiara Pirillo per le qualità professionali ed i traguardi raggiunti con le sue ricerche in Ematologia sperimentale.

Per seguire la Fidapa sezione Crotone clicca qui

 

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