Se parliamo di Superstelle Fabio Ceraulo è sicuramente tra queste.
Fabio Ceraulo, autore palermitano che nei suoi libri descrive la Sicilia in ogni sua forma, tra cui l’ultimo, Falconera, è il vincitore del concorso letterario “i racconti della IV Biennale di Filicudi” svoltosi questo luglio 2023.
L’evento, finalizzato a diffondere e a promuovere gli autori e i poeti che scrivono negli anni sugli affascinanti scenari della piccola e straordinaria isola dell’arcipelago eoliano è durato 2giorni: 21 e 22 luglio.
Nella prima giornata, il 21 luglio, Fabio Ceraulo ha presentato “Falconera” ( Spazio Cultura Edizioni), seguita da “Kayn”, opera di Angelo Agnello. L’inizitiva culturale ha visto riunita la comunità filicudara per l’appuntamento estivo patrocinato, organizzato e diretto dall’imprenditrice Tamara Agnello.
In seconda serata, a dare inizio alla 2° edizione del Concorso letterario “Racconti a Filicudi”, la lettura del racconto della studentessa di IV elementare, “Nostalgia”, meritevole della menzione speciale da parte della giuria.
La biennale si è conclusa sabato 22 luglio nei locali dell’albergo Phenicusa, dove Fabio Ceraulo è stato premiato con il racconto “Io e Lei” come vincitore della 2° ed. del Concorso letterario “Racconti a Filicudi”.
A consegnare il premio è stata Tamara Agnello accompagnata da Rita Giammarresi, vincitrice della prima edizione dello stesso, mentre a presentare la serata è stato l’avvocato Paolo Chicco.
Tamara Agnello ha dichiarato:
“E’ per me una grande soddisfazione poter accogliere autori, cantanti, attori e contagiare l’emozione dell’isola più selvaggia delle Eolie a tutti i visitatori. Quest’anno la manifestazione, ormai divenuta evento atteso e consueto, ha registrato una folta partecipazione”.
Fabio Ceraulo e il suo ultimo libro Falconera: Conosciamolo meglio
FABIO CERAULO HA LAVORATO A PALERMO NEL SETTORE TURISTICO. APPASSIONATO DA SEMPRE DI STORIA RISORGIMENTALE, HA ORGANIZZATO PER ANNI INCONTRI CULTURALI SULLA SUA CITTÀ E CON GRANDE GIOIA HA PUBBLICATO A GIUGNO 2023 “FALCONERA” IL SUO ULTIMO LIBRO.
In Falconera affermi: «La vita e la morte vanno a braccetto. Senza l’aiuto della levatrice, sarebbero crepate tante ragazze. Meglio lei che quel minchione del dottore». Parli spesso del binomio vita e morte nel libro, c’è qualcosa vuoi evidenziare in particolare?
Erano tempi in cui la medicina non aveva fatto progressi significativi, si moriva per una semplice infezione o una febbre alta. Nella fattispecie, parlando di un parto, era estremamente difficile per le cosiddette “levatrici” far nascere bambini in modo regolare, senza problemi o conseguenze, sia per la partoriente che per i nascituri. C’era una percentuale molto alta di parti che finivano male, spesso non sopravviveva la madre, altre volte il bambino. Confrontarsi con la morte era un avvenimento quotidiano, i bimbi, in particolare, non superavano i primi anni di vita anche per le malattie che dovevano affrontare, c’erano di continuo epidemie di tifo, colera, vaiolo, dovute per la maggior parte dei casi alle condizioni igieniche in cui vivevano le famiglie più povere. E la morte era sempre lì, ad attendere gli infausti eventi.
Tra i personaggi principali del libro c’è sicuramente Don Faro, chi potrebbe essere ai giorni nostri, un illuminato o…?
Don Faro sarebbe oggi un uomo di grande umanità, la cui consapevolezza si differenzia dal comportamento dei borghesi suoi amici nel romanzo, perché lui, per il suo vissuto personale, fatto di ricordi dolorosi, tende a riflettere e osservare la realtà che lo circonda con sguardo differente man mano che la storia si evolve. Forse oggi sarebbe un personaggio che vuole comprendere bene ciò che lo circonda e dare alla vita un rispetto e un senso da vero filosofo.
Se fosse un vip, nella vita attuale a chi somiglierebbe? E avrebbe un look che ricorda uno stilista in particolare?
Difficile rispondere a questa domanda. Di certo sarebbe un ottimo opinionista in trasmissioni televisive di spessore, in cui si discute di storia, di scienza o filosofia. Per quanto riguarda il look, provo a giocare: avendolo descritto come una figura impeccabile, sia quando è a cena con notabili e professionisti, sia quando va a visitare i suoi vigneti o gli animali nelle scuderie, direi che un completo Armani per lui sarebbe azzeccatissimo, elegante in una occasione, comodo e sportivo nell’altra.
Se tu dovessi paragonarlo al personaggio di una serie tv, in quale serie lo ritroveresti?
Non essendo un grande seguace di serie tv, posso rispondere per ipotesi, prevedendo il futuro: magari potrebbe essere il protagonista de “Il Gattopardo”, nuova serie che uscirà nei prossimi mesi, girata in gran parte a Palermo, la cui trama (riferendomi ovviamente più al libro di Tomasi di Lampedusa) si sposa benissimo a quella del mio “Falconera”, sia per il periodo storico che per certi aspetti particolari.
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Dove trovare il libro?
https://spazioculturalibri.it/prodotto/falconera/
Sicilia, 1860. A Falconera, una contrada di campagna immersa tra i pini, sul colle che sovrasta Castellammare del Golfo, la gente ha saputo dell’arrivo di Garibaldi, un evento che dovrebbe determinare il cambiamento epocale che i “galantuomini” della comunità attendono per capire da che parte schierarsi. Qui si intrecciano le vicende di vari personaggi, tra cui il ricco possidente don Faro, un uomo tormentato dai ricordi, gli arrivisti Francesco e Bartolomeo, l’umile famiglia Romano, la levatrice Francesca Galante, don Benedetto, il parroco impegnato a sfamare i poveri e l’avvocato Oliveri, di idee rivoluzionarie. Nella piccola comunità il passaggio dai Borbone ai Savoia e le nuove leggi alimenteranno dei contrasti, determinando un crescente malessere che coinvolgerà tutti quanti, senza distinzione di ceto sociale, trasformandolo presto in una polveriera pronta a esplodere.